LA GESTIONE DEL FASCICOLO IMMOBILIARE AL FINE DI ATTENDERE ALLE DOVUTE CONOSCENZE DA REGISTRARE A CONTO DEL PATRIMONIO
modello organizzativo patrimoniale
LA GESTIONE DEL FASCICOLO IMMOBILIARE AL FINE DI ATTENDERE ALLE DOVUTE CONOSCENZE DA REGISTRARE A CONTO DEL PATRIMONIO
a cura di Adelia Mazzi
11 Maggio 2023
La razionalità dell’innovazione organizzativa deve a un certo punto relazionarsi alla razionalità di un processo di costruzione tecnologica, ponendo le basi dello schema lineare di pianificazione del sistema informativo, che per svilupparsi appieno richiede la partecipazione di tutti gli utenti, patrimonialmente attivi, in un processo iterativo di continuo feed-back, quindi secondo il disegno di un circolo virtuoso che delinei la pianificazione strategica - la costruzione tecnologica - l’utilizzazione dell’utente.
Solo attraverso l’individuazione e la conoscenza qualitativa e quantitativa dei beni, infatti, si ottiene una maggiore responsabilizzazione delle strutture preposte alla gestione delle risorse pubbliche ed è per questo che gli inventari sono da considerarsi strumenti indispensabili per una corretta gestione della consistenza patrimoniale dell’ente. Di seguito si evidenziano alcune necessità conoscitive di base di un modello organizzativo patrimoniale, quale proposizione attiva di interscambio oggettivo di dati patrimoniali, che i vari software applicativi hanno da tempo elaborato:
• Inserimento, modifica e cancellazione dei beni patrimoniali e delle unità funzionali, gestione fascicolo immobiliare;
• Gestione dei collegamenti fra i diversi beni a conto del patrimonio;
• Classificazione degli stessi, anche per destinazione ed unità funzionali;
• Gestione delle acquisizioni, delle dismissioni o variazioni;
• Gestione degli atti notarili e dei dati catastali (sia catasto urbano che terreni);
• Valorizzazione dei beni, gestioni economiche delle svalutazioni o delle rivalutazioni, con possibilità di inserire una apposita relazione di stima, se esistente, conservando il cronogramma storico dei dati a valore;
• Descrizione puntuale dei beni, anche tridimensionale;
• Gestione degli utilizzatori (interni e/o esterni all’ente);
• Gestione delle figure responsabili legate ai beni patrimoniali;
• Pubblicazione sul sito dell’ente dei dati del patrimonio pubblico;
• Gestione dei contratti di assicurazione;
• Documentazione relativa alla normativa di impianti o attrezzature, verifiche periodiche, certificazioni, e relativo scadenzario;
• Gestione dei prospetti relativi alle imposte sugli immobili;
• Piani di simulazione delle possibili gestioni reddituali del bene;
• Gestione locazioni attive o passive, e relative procedure di gestione utenze;
• Procedure di contabilizzazione spese di gestione ordinaria e ciclica;
• Collegamento dei beni con format di immagini;
• Consultazione ed importazione/esportazione dei dati patrimoniali, ai fini di ricerche cicliche o estemporanee, oltre che per la gestione di statistiche, anche a valore, annuali ed infrannuali, elaborazione su aree e/o volumetrie, analisi per le diverse casistiche di occupazione o di destinazione d’uso;
• Interrogazione banche dati;
• Gestione delle vendite;
• Gestione delle manutenzioni, e relativa valorizzazione.
Nel contesto normativo attuale l’ente deve operare al fine della corretta gestione del patrimonio pubblico attraverso la nomenclatura inventariale integrata del patrimonio immobiliare in proprietà, quale attività di ricerca della completezza dei dati, la rilevazione esaustiva degli stessi, la loro valutazione e scritturazione degli elementi che la compongono, alla data di registrazione e secondo le norme del Codice civile, ai fini delle trascrizioni contabili di rilevanza attiva e passiva.
A tale scopo pose già chiarezza metodologica la Circolare n. 16063/2010 del MEF, “Valorizzazione immobili pubblici. Linee guida generali per la costituzione di un fascicolo immobiliare”, che enuncia e ribadisce l’indispensabile percorso al fine di pervenire ad una quanto più completa conoscenza del proprio portafoglio immobiliare, necessario punto di partenza per un adeguato processo di valorizzazione. I beni patrimoniali immobili sono descritti in inventari analitici ed estimativi dai quali si desumono le seguenti informazioni: a) toponomastica
- località in cui è situato il bene; b) sue caratteristiche qualitative e funzionali principali; c) dati catastali; d) elementi che identificano la provenienza del bene; e) valore del bene con indicazione dell’anno in cui è stata effettuata la valutazione (valore fondiario approssimato); f) identificazione dell’utilizzazione diretta o indiretta a cui il bene è destinato con riferimento all’unità pubblica