Il datore di lavoro deve recuperare al dipendente gli stessi importi corrisposti in precedenza

La Corte di Giustizia Tributaria Puglia, con la sentenza n. 3328/22/2022, ha disposto che, in caso di indebita retribuzione, l’amministrazione deve richiedere al dipendente gli stessi importi corrisposti in precedenza, con la medesima aliquota fiscale applicata in quel momento.

Se così non fosse, l’Erario introiterebbe una somma superiore rispetto a quanto, invece, spettante.

Secondo un principio giurisprudenziale consolidatosi negli ultimi anni, il datore di lavoro è tenuto al recupero delle somme nette erogate al lavoratore e non può pretendere dal dipendente la restituzione degli importi al lordo poiché questi non sono mai entrati nella sua sfera patrimoniale.

Recentemente, anche la Corte di Cassazione, con l’Ordinanza n. 1963 del 23/1/2023, aveva affermato il principio che, in caso di indebito retributivo, il recupero deve riguardare solo gli importi effettivamente percepiti dal dipendente, ovvero quelli entrati concretamente nella sua disponibilità economica.