LA CORTE DI CASSAZIONE SUL RAPPORTO DI LAVORO DEI DIPENDENTI PUBBLICI
iniziative per la utilizzazione del personale dichiarato inidoneo
LA CORTE DI CASSAZIONE SUL RAPPORTO DI LAVORO DEI DIPENDENTI PUBBLICI
a cura di Arturo Bianco
25 Marzo 2024
Le prove pratiche differiscono da quelle teoriche per la necessità di concretezza; gli incarichi di volontariato remunerati con compensi forfettari sono soggetti alla necessità della preventiva autorizzazione; le amministrazioni devono assumere tutte le iniziative per la utilizzazione del personale dichiarato inidoneo; le progressioni economiche non richiedono la presenza in servizio all’atto della approvazione delle graduatorie
L’importanza dei principi dettati dalla giurisprudenza della Corte di Cassazione per la disciplina del rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici è confermata dalle più recenti sentenze. Sono definite in modo chiaro le differenze tra le prove pratiche e quelle teoriche nei concorsi pubblici. Anche gli incarichi di volontariato remunerati in modo forfettario devono essere previamente autorizzati. Le amministrazioni non possono risolvere il rapporto di lavoro dei dipendenti dichiarati non più fisicamente idonei se non dimostrano di avere messo in moto tutte le iniziative per l’assegnazione ad altri incarichi. Non si deve essere in servizio all’atto della conclusione del procedimento di attribuzione delle progressioni economiche.
LA PROVA PRATICA
Le concrete differenze tra le prove pratiche e quelle teoriche sono individuate dalla sentenza della quarta sezione civile della Corte di Cassazione n. 5663/2024.
Leggiamo testualmente in primo luogo che “la prova pratica si contrappone a quella teorica, in quanto è finalizzata a valutare non il grado di conoscenza astratta dei principi di una determinata disciplina, bensì la capacità di assumere in concreto comportamenti necessari in un determinato contesto; detta capacità può essere verificata anche attraverso una prova scritta, di per sé non incompatibile con il carattere della praticità, atteso che il discrimine tra teoria e pratica è dato, in detto tipo di prova, dal contenuto delle domande formulate e delle risposte richieste; si è in particolare evidenziato che la prova pratica deve tendere ad accertare esclusivamente l'idoneità del lavoratore a svolgere le relative mansioni e non comporta valutazione comparativa.. la prova pratica non coincide necessariamente con la prova manuale e si contrappone a quella teorica perché è finalizzata a valutare non il grado di conoscenza astratta dei principi di una determinata disciplina, bensì la capacità di assumere in concreto i comportamenti necessari in un determinato contesto; detta capacità può essere verificata anche attraverso una prova scritta, di per sé non incompatibile con il carattere della praticità, atteso che il discrimine fra teoria e pratica è dato, in detto tipo di prova, dal contenuto delle domande formulate e delle risposte richieste”.
GLI INCARICHI DI VOLONTARIATO ED IL VINCOLO DELLE AUTORIZZAZIONI
Devono considerarsi assoggettati al vincolo della autorizzazione gli incarichi di volontariato che sono remunerati con rimborsi spese forfettari. Sono questi i principi contenuti nella sentenza della sezione lavoro della Corte di Cassazione n. 2100/2024.
In primo luogo leggiamo che “sono vietati, salva autorizzazione della pubblica amministrazione di appartenenza, "tutti gli incarichi, anche occasionali, non compresi nei compiti e doveri di ufficio, per i quali è previsto, sotto qualsiasi forma, un compenso, essendo invece esclusi dal divieto solo gli incarichi per i quali è corrisposto solo il rimborso delle spese documentate".
Inoltre, rientrano...