LA LEGGE DI CONVERSIONE DEL D.L. N. 25/2025: LE DISPOSIZIONI PER IL PERSONALE
legge di conversione del d.l. n. 25/2025
LA LEGGE DI CONVERSIONE DEL D.L. N. 25/2025: LE DISPOSIZIONI PER IL PERSONALE
a cura di Arturo Bianco
06 Maggio 2025
Possibilità di superamento del tetto del salario accessorio, ampliamento delle stabilizzazioni e delle riserve, modifica delle regole per le assunzioni e lo scorrimento di graduatorie, vincolo di destinazione – tranne i piccoli enti locali- di una quota delle capacità assunzionali alla mobilità volontaria sono alcune delle disposizioni di maggiore rilievo contenute nel testo approvato dalla Camera della legge di conversione del d.l. n. 25/2025.
Sono molte ed assai rilevanti le novità contenute nella legge di conversione del d.l. n. 25/2025 per come approvata in prima lettura da parte della Camera dei Deputati, testo che non dovrebbe essere modificato da parte del Senato. Ricordiamo che l’esame parlamentare si deve concludere entro il prossimo 15 maggio. Le principali novità possono essere così sintetizzate: possibilità di superamento del tetto del salario accessorio dell’anno 2016 per i dipendenti e le elevate qualificazioni, ampliamento delle stabilizzazioni e delle riserve, modifica delle regole per le assunzioni e per lo scorrimento di graduatorie, vincolo di destinazione a partire dal 2026 – tranne che negli enti locali di ridotte dimensioni- di una quota delle capacità assunzionali alla mobilità volontaria. Si confermano le regole dettate nel testo iniziale del decreto sull’allungamento a 3 anni della validità delle graduatorie negli enti locali, sulle assunzioni di informatici specializzati, sulla attenuazione dei vincoli di incandidabilità degli amministratori dei comuni dissestati, sul superamento dell’assimilazione delle assenze per Covid alle terapie salvavita ed ai ricoveri ospedalieri, sulla possibilità per le amministrazioni di collocare in quiescenza una parte dei dipendenti che hanno compiuto 65 anni di età ed hanno maturato il tetto massimo di anzianità contributiva.
IL SUPERAMENTO DEL TETTO DEL SALARIO ACCESSORIO
Le regioni, le città metropolitane, le province ed i comuni possono a partire dall’anno 2025, anche in assenza di una specifica disciplina contrattuale, aumentare il tetto del salario accessorio del personale dipendente e delle elevate qualificazioni fino al 48% del trattamento tabellare erogato nell’anno 2023. Questa disposizione non si applica agli enti che continuano a calcolare le capacità assunzionali sulla base del cd turnover, quindi a quelli regionali, alle unioni dei comuni, ai consorzi tra gli enti locali. Occorre rispettare i vincoli dettati dall’articolo 33 del d.l. n. 34/2019. Di tale aumento occorre dare atto nel conto annuale del personale ed alle amministrazioni inadempienti si applica la sanzione della indisponibilità del 25% di tale incremento. L’aumento va sia alla parte stabile del fondo sia alle risorse per le elevate qualificazioni. Di conseguenza può essere destinato al finanziamento anche delle progressioni economiche ed all’aumento della retribuzione di posizione.
AMPLIAMENTO DELLE STABILIZZAZIONI E DELLE RISERVE
Fino al 31 dicembre di quest’anno gli assistenti sociali assunti a tempo determinato con concorso pubblico possono essere stabilizzati direttamente ex articolo 20, comma 1, d.lgs. n. 75/2017.
Nell’ambito delle stabilizzazioni di cui all’articolo 35, comma 3 bis, del d.lgs. n. 165/2001 è possibile riservare il 10% dei posti a coloro che hanno una condizione di disabilità ex legge n. 68/1999.
La possibilità di dare corso alla riserva di cui al d.l. n. 75/2013 per le assunzioni a tempo indeterminato degli assunti ex articolo 110 TUEL è consentita solamente a vantaggio di chi è dipendente dello stesso ente collocato in aspettativa.