Il dipendente in smart working ha diritto al buono pasto e allo straordinario?
nuove modalità lavorative del lavoro agile o smart working,
Il dipendente in smart working ha diritto al buono pasto e allo straordinario?
a cura di Pierluigi Tessaro
25 Agosto 2021
Il largo utilizzo delle nuove modalità lavorative del lavoro agile o smart working, conseguente alla pandemia, hanno determinato una modifica delle precedenti regole in tema di lavoro, con il superamento dei vincoli di orario e di postazione fissa, sostituiti dagli obiettivi predeterminati assegnati dal dirigente preposto.
E’ emerso in molti casi, tuttavia, che i dipendenti abbiano effettuato diverse ore in più rispetto a quelle solitamente svolte in azienda e previste contrattualmente.
In un clima di contesto lavorativo profondamente mutato da un giorno all’altro, la domanda che i lavoratori si pongono è se si ha diritto o meno alla fruizione del buono pasto e allo straordinario.
Quali sono, quindi, le condizioni per poterli riconoscere?
Per quanto riguarda il buono pasto, bisogna precisare che esso non ha natura retributiva, e può essere attribuito solo se è previsto dal contratto collettivo, o dal contratto individuale di lavoro, oppure da appositi accordi aziendali.
La sentenza del Tribunale di Venezia n. 1069 del 8/7/2020 aveva rigettato il ricorso presentato da una sigla sindacale in relazione al mancato riconoscimento, da parte di un ente locale, dei buoni pasto ai lavoratori in smart working.
Anche il Dipartimento della Funzione Pubblica si era espresso, con un parere pubblicato il 25/11/2020, in merito alla possibile attribuzione dei buoni pasto a favore dei lavoratori dipendenti in smart working, escludendo però tale possibilità, in quanto non direttamente connessi alla natura retributiva e, quindi, al trattamento economico riconosciuto ai dipendenti in sede di sottoscrizione del contratto di lavoro.
Tuttavia, in mancanza di un consolidato indirizzo...