Centri estivi: il manuale della ripartenza
applicazione delle linee guida sul distanziamento sociale da parte degli operatori impiegati nei...
Centri estivi: il manuale della ripartenza
Di Emilio Gregori e Marta Distaso (Synergia,Milano)
18 Giugno 2020
Si dà il via all’apertura dei centri estivi, seguendo le linee guida, che ogni regione avrà creato ad hoc, riguardanti la sicurezza e il distanziamento sociale causa pandemia da Covid-19. Generalmente, sia le diverse linee guida regionali che le linee guida nazionali per il servizio di centri estivi per l’anno 2020 prevedono: il mantenimento del distanziamento sociale, la creazione di piccoli gruppi di utenti, l’utilizzo di dispositivi protettivi come mascherine e occhiali in plastica bianchi per gli operatori, la pulizia profonda e sanificazione delle aree (soprattutto bagni e aree gioco), le entrate a scaglioni, la misurazione della temperatura all’ingresso e il lavaggio frequente di mani.
Tuttavia, nonostante la precisione delle indicazioni contenute nelle linee guida, numerosi sono le questioni che sorgono. In primis, uno dei problemi principali è legato al costo degli ausili di protezione che i volontari e gli educatori dei centri dovranno utilizzare. Non è chiaro, infatti, a carico di chi saranno questi costi; alcune ipotesi riguardano il fatto che le rette per l’iscrizione saranno maggiorate, proprio per l’esigenza di coprire spese più ingenti.
Inoltre, data l’incertezza del periodo e del possibile aumento della retta dei centri estivi, un’altra questione riguarda proprio i criteri e le modalità di accesso (non solo problemi relativi al costo, ma anche legati alla capacità; ad esempio, in alcuni Comuni si sta ipotizzando di garantire priorità di accesso ai figli di genitori lavoratori). Non è chiaro, inoltre, quale quota di genitori sarà effettivamente disposta ad affidare i propri figli agli educatori dei centri estivi, data soprattutto la situazione del contagio e dato l’andamento della curva epidemiologica, che in alcune aree desta ancora evidenti preoccupazioni.
E’ possibile che numerose famiglie faranno ancora ricorso ad altre forme di aiuti come il congedo parentale, l’affidamento dei minori a parenti (tipicamente nonni o zii), ricorso allo smart working (che però è efficace e perseguibile solo in caso di bambini autosufficienti) o ancora il ricorso ad aiuti esterni come la baby sitter.
L’obiettivo, per l’avvio dei servizi all’interno dei centri estivi è quello di incentivare le attività all’aperto, nonché quello di ridurre il più possibile le possibilità di contatto fisico tra persone: si pensa quindi di dividere i bambini in gruppi composti da massimo 5 componenti per la fascia prescolare e da massimo 10 componenti per i bambini scolarizzati, con un educatore di riferimento per ciascun gruppo; verrà eliminato totalmente il materiale portato da casa, come giochi, merende e pasti. Ricordiamo l’importanza del distanziamento sociale anche nei centri estivi, specie coi bambini in età prescolare.
Anche per quanto riguarda la consumazione dei pasti sarà di particolare importanza il mantenimento della distanza sociale, oltre...