La questione relativa alle stazioni Radio base (Terza parte)
riconduzione dei beni immobili comunali nell’alveo del patrimonio disponibile
La questione relativa alle stazioni Radio base (Terza parte)
La relazione alla Giunta
25 Marzo 2024
Si prosegue l’analisi della documentazione necessaria per la riconduzione dei beni immobili comunali nell’alveo del patrimonio disponibile, al fine di poter applicare un canone libero di mercato, invece che il canone unico patrimoniale di € 800,00 annui.
A tal fine, si rende disponibile uno schema di relazione alla Giunta Comunale.
Alla Giunta Comunale
Oggetto: procedimento preordinato all’approvazione del piano di valorizzazione immobiliare dei sedimi/immobili del Comune non più strumentali all’esercizio di funzioni istituzionali dell’Amministrazione Comunale, ai sensi dell’art. 58 del D.L. n. 112/2008 (convertito in L. n. 133/2008).
Si premette che attualmente insistono su beni di proprietà del Comune di ……. n. …. stazioni radio base per telefonia mobile.
Per l’utilizzo di detti beni, sono stati rilasciati ai gestori di telefonia titoli patrimoniali di godimento (di cui, ad oggi ne sono scaduti … su …. ), i quali prevedevano in origine un corrispettivo annuo complessivo - determinato in base al valore di mercato - di circa …… euro.
A seguito delle disposizioni succedutesi nel tempo (a partire dal D. Lgs. 259/2003 “codice delle comunicazioni elettroniche” e successive modifiche), volte a favorire - dato il crescente sviluppo della telefonia mobile - l’installazione e l’implementazione di tali impianti ed a garantire a tutti gli operatori un trattamento uniforme sul territorio nazionale, è stata preclusa agli Enti locali la facoltà di imporre ulteriori oneri o contributi rispetto a quelli previsti dal citato D. Lgs (art. 93, oggi, art. 54).
In conseguenza di ciò, gli operatori di telefonia, hanno iniziato a non corrispondere più i canoni a valore di mercato previsti dai titoli patrimoniali a suo tempo stipulati con il Comune, bensì importi fissi (prima di 516 euro annui, oggi di 800 euro annui ad impianto), come stabilito dal canone patrimoniale successivamente introdotto dalla L. 160/2019).
Di conseguenza, il corrispettivo, che sulla base dei rapporti stipulati ammontava, in origine, a complessivi ….. annui circa, si è ridotto a complessivi …. euro annui circa.
Ciò precisato, va, tuttavia, evidenziato che secondo un’orientamento giurisprudenziale consolidatosi di recente:
a) l’attività di telefonia mobile non costituisce un servizio pubblico rientrante, in particolare, tra quelli cui è istituzionalmente preposto il Comune;
b) il canone patrimoniale, che prevede il corrispettivo di euro 800 annui, trova applicazione solo per le occupazioni di beni comunali rientranti nel demanio/patrimonio indisponibile dell’Ente, ma non...