Nessuna aspettativa è rinvenibile in capo al privato che contesti l’attribuzione di capacità edificatoria al lotto di un vicino

In linea generale, deve rammentarsi come le scelte pianificatorie dell’ente comunale siano espressione di un’amplissima valutazione discrezionale che resta insindacabile nel merito, salvo errori di fatto o abnormi illogicità, senza che rilevi la generica aspettativa di fatto del privato alla non reformatio in peius o alla reformatio in melius delle destinazioni impresse all’area di sua proprietà da un previgente piano regolatore (cfr., ex pluris, Cons. Stato, Sez. IV, 21/10/2024, n. 8414; Cons. Stato, Sez. V, 08/01/2024, n. 256; T.A.R. Campania Napoli, Sez. VIII, 27/06/2024, n. 4008; T.A.R. Sicilia Catania, Sez. I, 27/03/2023, n. 1003).

La stessa mera aspettativa di fatto è rinvenibile, a maggior ragione, in capo al privato che contesti l’attribuzione di capacità edificatoria al lotto di un vicino o, più in generale, la conformazione dei poteri edificatori e la disciplina pianificatoria di un’area diversa dalla propria.

L’eventualità che le previsioni del piano urbanistico comunale subiscano, in sede di approvazione definitiva, delle modifiche rispetto a quelle contenute nel piano adottato, è un effetto del tutto connaturale al procedimento di formazione del suddetto strumento urbanistico (cfr. Cons. Stato, Sez. IV, 28/03/2023, n. 3168; T.A.R. Lombardia Milano, Sez. IV, 21/01/2025, n. 196).

Per consolidata giurisprudenza (cfr., ex pluris, Cons. Stato, Sez. VII, 29/07/2024, n. 6787; Cons. Stato, Sez. IV, 13/11/2020, n. 7027; T.A.R. Lombardia Milano, Sez. IV, 27/05/2025, n. 1861; T.A.R. Lazio Roma, Sez. V quater, 16/04/2025, n. 7495), sono infatti pienamente ammissibili, in sede di approvazione definitiva del piano, cambiamenti dello stesso in conseguenza: i) dell'accoglimento delle osservazioni...