ANAC, semplificare la verifica dei requisiti per giungere all’aggiudicazione efficace
Strategie e azioni per l’effettiva semplificazione e trasparenza nei contratti pubblici...
ANAC, semplificare la verifica dei requisiti per giungere all’aggiudicazione efficace
A cura di Stefano Usai
04 Giugno 2020
Con la comunicazione del 1° giugno 2020 l’autorità anticorruzione (nel prosieguo solo ANAC) ha pubblicato due documenti di rilievo in tema di appalti contenenti, il primo, una serie di proposte/indicazioni per semplificare/migliorare – in termini di efficienza/efficacia - il procedimento d’appalto a tutto vantaggio del RUP.
Con la seconda comunicazione, l’ANAC “ritorna” sull’ambito pratico/applicativo delle procedure in “deroga” ed in particolare delle disposizioni di cui all’articolo 63 e 163 del Codice dei contratti rimarcando – in sintesi – le potenzialità delle procedure “straordinarie” nell’attuale situazione emergenziale ricordandone, tra gli altri, l’utilizzabilità, da parte del RUP (quale soggetto tenuto a proporre “alla stazione appaltante” – in realtà al dirigente/responsabile del servizio - ) anche nell’ambito soprasoglia comunitaria (art. 35 del Codice per quanto attiene alle soglie).
Si pensi in particolare all’affidamento diretto ex art. 63, comma 2, lett. c) che si “aggiunge” alla fattispecie ordinaria di affidamento diretto nell’ambito dei 40mila euro (ex art. 36, comma 2, lett. a)).
In relazione al presente contributo sembra interessante, però, soffermarsi sul primo dei documenti predisposti (autentico “sollecito” al Governo – anche in attesa della definitiva redazione del c.d. Decreto “semplificazioni” destinato ad incidere profondamento sui procedimenti d’appalto per favorire la ripresa economica post pandemica-), dedicato alle “Strategie e azioni per l’effettiva semplificazione e trasparenza nei contratti pubblici attraverso la completa digitalizzazione: le proposte dell’Autorità”.
Nell’ambito di questo è interessante tornare, come fa l’ANAC, sulla questione della verifica dei requisiti per giungere all’aggiudicazione efficace dell’appalto.
Il documento in sintesi
Oltre alla questione dei requisiti, tra gli altri, il documento ha rilievo in quanto ribadisce l’esigenza della definizione di un sistema di procedure di affidamento completamente digitalizzato. Innovazione che esige modifiche normative e, oltre a benefici in termini di efficiacia/efficienza, l’intero settore ne beneficierebbe in termini di trasparenza/tracciabilità
L’esigenza di trasparenza rappresenta una necessità forte del mondo degli operatori (e della stessa società civile) quale momento in grado di prevenire comportamenti patologici e la stessa giurisprudenza sembra chiramente orientata in questo senso.
Si pensi, in particolare, alla recente sentenza in Adunanza Plenaria espressa dal Consiglio di Stato, n. 10/2020 ed alla recentissima sentenza del Tar Abruzzo, Pescara, sez. I, sentenza n. 162/2020 che ha ritenuto ostensibili tutti i documenti (anche di invito) degli appaltatori nei procedimenti semplificati anche da parte dell’operatore che pur non invitato (o partecipante alle competizioni) abbia solamente il titolo per poter essere invitato. Richiesta giustificata, secondo il giudice, nonostante il rigetto da parte della stazione appaltante, per consentire un controllo sulla regolarità dei procedimenti ed eventualmente beneficiare del risarcimento dei danni per comportamento illegittimo dei RUP.
L’ambito normativo della trasparenza, però, rileva l’ANAC esige una revisione normativa ed un accorpamento in unico testo (che potrebbe essere il decreto legislativo 33/2013) in modo da evitare duplicazioni di adempimenti ed una rilettura adeguata sulla coerenza dell’impianto normativo spesso messa in discussione, evidentemente, dal susseguirsi di norme.
Nella parte finale del documento, l’Authority ritorna anche sulla questione della qualificazione delle stazioni appaltanti e delle disposizioni (art. 38 del Codice) rimaste inattuate.
E’ noto che si tratta di...