Appalti, i possibili conflitti di interesse vanno sempre verificati dalla Stazione appaltante
La Stazione appaltante deve sempre verificare i possibili conflitti di interesse
Appalti, i possibili conflitti di interesse vanno sempre verificati dalla Stazione appaltante
ANAC Autorità Nazionale Anticorruzione
24 Giugno 2022
Nell’assegnare un appalto occorre sempre verificare che non vi siano conflitti di interesse da parte dei soggetti coinvolti, a qualunque titolo, in tutte le fasi dell’affidamento dei contratti pubblici, compresa la realizzazione dell’esecuzione. E’ necessario procedere costantemente ad un’attenta vigilanza, e verifica delle dichiarazioni fornite, risolvendo le eventuali situazioni di conflitto che dovessero emergere.
E’ quanto ricorda Anac con la Delibera numero 273 del 7 giugno 2022 intervenendo nel caso di un Comune del Friuli Venezia Giulia, in cui l’Autorità ha accertato la violazione delle norme sul conflitto di interessi nell’ambito degli affidamenti pubblici.
La vicenda riguarda la Responsabile del servizio residenze protette del Comune la quale, nel periodo 2008/2019, ha lavorato alle dipendenze di una cooperativa presso le stesse strutture che si è trovata poi a gestire dal 2019 per conto del Comune.
Il soggetto in questione, al momento del conferimento dell’incarico, ha reso le dichiarazioni di incompatibilità non dichiarando nulla su potenziali conflitti di interesse pur assumendo il ruolo di Responsabile unico del procedimento - Rup - e di Direttore dell'esecuzione del contratto - Dec - in due dei contratti aggiudicati dalla cooperativa in cui ha lavorato per undici anni e immediatamente dopo la conclusione di tale rapporto di lavoro. L’Anac contesta la violazione dell’articolo 42 del Codice appalti alla dipendente comunale, e al Comune e la violazione dell’articolo 80 alla cooperativa che si è aggiudicata gli appalti. Nessuno di loro ha segnalato la situazione di potenziale conflitto di interessi.
La Responsabile Rsa si è difesa spiegando di non essere mai stata dirigente della cooperativa e di avere avuto un “ridotto margine di autonomia e responsabilità”. Inoltre in qualità di Rup e di Dec avrebbe posto in essere atti “meramente esecutivi” oltre ad aver operato un controllo sull’esecuzione del contratto “particolarmente attento” tanto da portare all’applicazione di “penali contrattuali come mai avvenuto nelle precedenti gestioni”. Inoltre, ha sottolineato, la pregressa esperienza lavorativa era ben nota al comune, sin dal momento dell’assunzione, come emerge dai curricula tanto che in buona fede ha ritenuto che non fosse ostativa all’assunzione dell’incarico.
Il comune ha ammesso di essere consapevole del curriculum della Responsabile Rsa sostenendo però non abbia svolto alcun ruolo nell’ambito della procedura di gara e che la nomina a Dec è avvenuta dopo due anni. L’ente comunale, inoltre, ha ribadito che la dipendente non ha nessun interesse economico o finanziario, neanche potenziale, con il proprio precedente datore di lavoro incidente sui contratti in esame e, a riprova di ciò, ha documentato le numerose contestazioni e penali contrattuali applicate alla coop dalla dottoressa. Ingenti penali che sono state ricordate anche nella replica fornita all’Anac dalla cooperativa.
I rilievi dell’AnacPer l’autorità sia la dipendente del comune che...