Prima Nota sintetica ANCI sulla Legge di Bilancio 2025
misure per gli enti locali
Prima Nota sintetica ANCI sulla Legge di Bilancio 2025
a cura di ANCI
31 Ottobre 2024
Si deve in premessa ricordare che i Comuni sono sottoposti a partire dal 2024 a un taglio di 300 milioni annui per il 2024-25 e di 200 milioni annui per il 2026-28.
Il contenimento della spesa (art. 104) si applica con un accantonamento obbligatorio di parte corrente spendibile l’anno successivo in conto capitale o con riduzione di disavanzo/debito. La misura dell’accantonamento ammonta per il Comparto dei Comuni a:
130 milioni nel 2025
260 milioni nel 2026
260 milioni nel 2027
260 milioni nel 2028
440 milioni nel 2029
Riduzione/azzeramento fondi parte investimenti Sul versante dei finanziamenti vigenti riguardanti i finanziamenti per gli investimenti (piccole e medie opere, rigenerazione urbana, progettazione) sono previste riduzioni nel prossimo quinquennio di circa il 20/30%. Viene inoltre azzerato uno specifico dispositivo che obbligava le Regioni ad assegnare ai Comuni fondi per investimento pari al 70% di un fondo di loro spettanza.
Saldo annuale complessivo più stringente (art. 104, commi 2 e 9) Viene stabilita l’obbligatorietà di un saldo annuale complessivo più stringente rispetto all’attuale pareggio di bilancio, comprensivo anche dell’utilizzo avanzi e degli accantonamenti. Tale obbligo viene però verificato in prima istanza a livello di comparto e solo in caso di sforamento si potranno applicare sanzioni agli enti inadempienti. Sulla base dei dati degli ultimi anni, l’equilibrio in questione è rispettato per il comparto dei Comuni e il mancato rispetto riguarda circa 600 enti.
Copertura parziale spese per affidamento minori (art. 101) È previsto un fondo pluriennale (100 mln annui nel 2025-27) per contribuire alla copertura parziale delle spese per l’affidamento con sentenza di minori e famiglie in difficoltà. Abbiamo chiesto di aumentare lo stanziamento a circa 250 milioni, ed è stata manifestata disponibilità a fare una verifica politica almeno per gli anni successivi al 2025. Chiederemo inoltre di modificare la previsione che attualmente prevede una soglia di esclusione al 10%, privilegiando nel criterio di riparto gli enti che mostrano un’incidenza maggiore della spesa per affidamenti rispetto al totale della spesa corrente o sociale.
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