DANNO ERARIALE CAUSATO DALL’APPROPRIAZIONE INDEBITA DI SOMME DEL BILANCIO
Corte dei Conti Veneto con la sentenza n. 341/2022
DANNO ERARIALE CAUSATO DALL’APPROPRIAZIONE INDEBITA DI SOMME DEL BILANCIO
a cura di Adelia Mazzi
23 Gennaio 2023
La sezione giur. Veneto della Corte dei Conti, con la sentenza n. 341/2022 declama argomentazioni circa la condanna di un economo e responsabile dell’ufficio finanziario di Ente locale per l’indebita appropriazione di somme prelevate dal bilancio comunale (operazioni di cassa ed economali). Il medesimo ha violato gli artt. 178 e 194 R.D. 23 maggio 1924, n. 827 (cd Regolamento per l’amministrazione del patrimonio e per la contabilità generale dello Stato) nonché l’art. 93 D.Lgs 18 agosto 2000, n. 267 (cd T.U. Enti locali) e si è reso responsabile, quale incaricato del maneggio di denaro pubblico, di gravissimi illeciti penali.
Secondo le norme sopra richiamate, l’agente contabile ha “…l’onere di provare di avere esattamente adempiuto ai propri doveri nella gestione del denaro pubblico, secondo l’ordinario riparto dell’onere della prova, che attribuisce al soggetto che eccepisce di essere esente da responsabilità, cioè di avere correttamente adempiuto ai propri obblighi, di provare l’avvenuto loro esatto adempimento, cioè il versamento delle imposte riscosse in adempimento delle convenzioni, ovvero che il danno, cioè l’ammanco costituito dal denaro pubblico riscosso ma non versato all’amministrazione, si è verificato nonostante avesse con diligenza adempiuto ai propri obblighi”.
L’intestazione, in capo alla medesima persona, delle due funzioni di controllore e di controllato non solo ha determinato una violazione del principio di “alterità”, ma ha impedito lo svolgersi di regolari ed efficaci procedure di controllo e quindi di rendere immediatamente intellegibile il meccanismo truffaldino posto in essere dal dipendente infedele (cfr. Corte conti, Sezione Giurisdizionale Umbria, n. 50/2016; Sezione Giurisdizionale Toscana, n. 284/2013; Sezione Giurisdizionale Liguria, n. 140/2014, id. n. 38 del 2016).
Nel caso di specie, descrive la Corte, è evidente che la condotta lesiva del pubblico erario è...