DEBITO FUORI BILANCIO DERIVANTE DA SENTENZA: SI CONSIDERA MATURATO DAL DEPOSITO DELLA SENTENZA MEDESIMA
Il debito fuori bilancio derivante da sentenza si considera maturato al momento del deposito della...
DEBITO FUORI BILANCIO DERIVANTE DA SENTENZA: SI CONSIDERA MATURATO DAL DEPOSITO DELLA SENTENZA MEDESIMA
17 Dicembre 2019
Il debito fuori bilancio derivante da sentenza si considera maturato al momento del deposito della sentenza di condanna emessa a carico del Comune.
Pertanto, deve rilevarsi che l'art. 194 del d.lgs. n. 267/2000, nel disciplinare il riconoscimento di legittimità dei debiti fuori bilancio, espressamente contempli i debiti fuori bilancio "derivanti da" sentenze esecutive (comma 1, lett. a).
Conseguentemente, a differenza delle altre fattispecie di debiti fuori bilancio (che può dirsi che maturino con la delibera di riconoscimento), nel caso della sentenza esecutiva il comando del giudice esclude ogni discrezionalità e sposta a monte il momento della maturazione del debito.
Lo ha stabilito la Corte dei conti sez. di controllo per la regione Lombardia, con delibera n. 373/2019
Nel caso specifico un Comune aveva chiesto di chiarire cosa “si debba intendere per debiti fuori bilancio maturati anteriormente alla data di entrata in vigore della legge costituzionale n.3/2001: i debiti certi, liquidi ed esigibili e quindi già quantificati nel loro ammontare e non sottoposti a nessuna condizione o termine ovvero quei debiti che derivino da fatti che accaduti (in particolare per responsabilità derivanti ex art.2043 c.c.) prima della data in parola abbiano dato origine a sentenze di condanna emesse dopo l'entrata in vigore della legge costituzionale citata?”
Il Comune ha evidenziato che: “può, poi, accadere che il fatto illecito che ha determinato la responsabilità dell'Amministrazione accaduto prima dell'8 novembre 2001 (data di entrata in vigore della legge costituzionale) abbia avuto una sentenza (prima dell'entrata in vigore della legge in parola) con cui è stata respinta la pretesa del privato e con la sentenza di appello (avvenuta dopo l'entrata in vigore della legge), invece è stata riconosciuta la responsabilità dell'amministrazione.
In sostanza il Comune aveva chiesto di chiarire se per stabilire la data in cui fosse maturato il debito dovesse farsi riferimento al fenomeno che lo ha determinato, ossia al fatto per cui è sorta l’obbligazione ovvero al momento con cui il debito viene accertato con sentenza.
Nella sentenza della Sezione giurisdizionale del Lazio n. 3001/2005 è stato evidenziato che, in caso di sentenza di condanna, il "debito non nasce - e quindi - non matura con la sentenza, ma preesiste ad essa, essendo insorto nel momento in cui il soggetto passivo dell'obbligazione avrebbe dovuto effettuare la controprestazione che il giudice accerta non essere stata effettuata e per la quale emette condanna di pagamento a favore del creditore".
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