La tassazione dei montanti in previdenza complementare
tassazione dei montanti in previdenza complementare
La tassazione dei montanti in previdenza complementare
La Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità della normativa fiscale sulla previdenza complementare dei pubblici dipendenti, nella parte in cui prevede un prelievo tributario maggiore rispetto ai dipendenti del settore privato.
08 Ottobre 2019
La Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità della normativa fiscale sulla previdenza complementare dei pubblici dipendenti, nella parte in cui prevede un prelievo tributario maggiore rispetto ai dipendenti del settore privato.
Tale differenza sorge dal fatto che per i dipendenti del settore privato trovano applicazione le disposizioni di cui al D.Lgs. 252/2005 mentre per i pubblici dipendenti si applicano le norme contenute nel D.Lgs. 124/1993, stante la mancata armonizzazione dei due sistemi. Infatti, la Riforma Maroni (Legge 243/2004) aveva previsto l’emanazione di un apposito testo normativo che però non hai mai visto la luce.
Il riscatto volontario di una posizione individuale accumulata dopo il 1° gennaio 2007, se erogato a favore di dipendenti del settore privato iscritti a una forma pensionistica di natura negoziale di cui sono destinatari, beneficia della favorevole imposizione sostitutiva del 15 percento ridotta di una quota di 0,30 punti percentuali per ogni anno eccedente il quindicesimo anno di partecipazione a forme pensionistiche complementari, con un limite massimo di riduzione dei sei punti percentuali. Lo stesso riscatto, se esercitato da pubblici dipendenti iscritti a Perseo-Sirio o Espero, si sommava a imposizione Irpef ordinaria con gli altri redditi del dipendente.
Secondo la sentenza n. 218/2019, non...