INTERESSANTI NOVITA’ PER IL PUBBLICO IMPIEGO ITALIANO TRA IL 3 E L’11 MARZO 2021: FOCALIZZIAMOLE PER PUNTI.
PATTO per la riforma e rilancio della PA.
INTERESSANTI NOVITA’ PER IL PUBBLICO IMPIEGO ITALIANO TRA IL 3 E L’11 MARZO 2021: FOCALIZZIAMOLE PER PUNTI.
a cura di Riccardo Lasca
23 Marzo 2021
Tra il 03.11.2021 e l’11.03.2021 due sono state le news di rilievo sul sito del Dipartimento della Funzione Pubblica, con a capo il Ministro - senza portafoglio – On. Renato Brunetta: una sul non amato (dai vertici delle PPAA) POLA ed una molto attesa (da tutti gli addetti ai lavori delle PPAA) dopo la nomina di Draghi quale Presidente del Consiglio dei Ministri e relativo discorso di insediamento pro fiducia alle Camere: il PATTO per la riforma e rilancio della PA.
Più in dettaglio:
- la prima del 3.3.2021(http://www.funzionepubblica.gov.it/articolo/ministro/03-03-2021/smart-working-insediata-la-commissione-tecnica-dellosservatorio-lavoro): “Si è insediata oggi alle 11, su mandato del ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta, la Commissione tecnica dell'Osservatorio nazionale del lavoro agile, coordinata dal presidente dell'Aran, Antonio Naddeo, e composta da altri 12 esperti tra interni alla Pubblica amministrazione ed esterni. Compito della Commissione sarà verificare l'avanzamento delle amministrazioni nella stesura dei Piani organizzativi del lavoro agile (Pola), pubblicati sinora da 54 amministrazioni statali sulle 162 monitorate attraverso il Portale della performance del Dipartimento della Funzione pubblica. La Commissione è chiamata a ragionare sugli strumenti di organizzazione del lavoro agile in vista del superamento della fase legata all'emergenza sanitaria.Gli esiti delle analisi e degli studi saranno riportati all'Osservatorio, cui spetterà fornire spunti e proposte di carattere normativo, organizzativo e tecnologico per migliorare lo smart working nella Pubblica amministrazione.” Atteso che al Pola sono tenute tutte le PPAA italiane e non solo quelle ministeriali (la minoranza in termini numerici), dando uno sguardo ai siti di molte PP.AA. italiane da cui ancora il Pola manca del tutto, nonostante la scadenza del 31 gennaio sempre e comunque a prescindere da Bilancio e PEG (per saperne di più vedi dello scrivente l’articolo di approfondimeno “P.O.L.A. NON SOLO ANTICOVID2019 MA ANCHE PRO PIANO PERFORMANCE 2021 DI TUTTE LE PP.AA. ITALIANE: COSA FARE ED ENTRO QUANDO PER IL 2021?” del 19.11.2020 su questa stessa rivista on line) già chi scrive ha un brutto presentimento e ...quindi la legge dovrà essere molto più cogente e severa (in termini di responsabilità per omissione) se si vuole che davvero il POLA, ovvero in concreto il modo di lavorare in smart-working (o lavoro agile), divenga uno strumento ordinario d’organizzazione del lavoro “in vista del superamento della fase legata all'emergenza sanitaria” . Non c’è dubbio – come già sottolineato da chi scrive, il passare dal lavoro pubblico scandito dalla timbratura in ingresso ed in uscita dal lavoro al lavorare per obiettivi predeterminati sul piano quali-quantitativo è una svolta epocale che non solo non piace ma proprio è lontana anni luce dalla mente di molti addetti ai lavori e massimamente dal modus operandi di molti politici, massimamente locali. L’impresa è ardua;
- la seconda dell’11.3.2021 (http://www.funzionepubblica.gov.it/articolo/ministro/11-03-2021/firmato-il-patto-governo-sindacati-linnovazione-del-lavoro-pubblico-e) “Coesione sociale e creazione di buona occupazione saranno i pilastri fondamentali di ogni riforma e ogni investimento pubblico contenuti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Lo stabilisce il Patto per l'innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale firmato il 10 marzo nella Sala Verde di Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio, Mario Draghi, il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri. L'accordo riconosce alla Pubblica Amministrazione il ruolo centrale di motore di sviluppo e catalizzatore della ripresa. "La firma del Patto - ha sottolineato il Ministro Brunetta - assegna alla coesione sociale non una semplice ripetizione retorica, ma un valore fondante di uno Stato che si rinnova, si modernizza sul valore della persona e della partecipazione".” Ivi il documento che segue (“L’intervento del Ministro Renato Brunetta”) cita anche il Presidente Mattarella sul punto “SPEECH DEL MINISTRO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, RENATO BRUNETTA “Per la nostra gente – ha detto il presidente Sergio Mattarella - il volto della Repubblica è quello che si presenta nella vita di tutti i giorni: l’ospedale, il municipio, la scuola, il tribunale, il museo”.” Questa seconda news merita un adeguato approfondimento atteso che di Riforme della PA il passato più o meno recente ne ha viste di altre, tutte sostanzialmente naufragate nei fatti anche se sulla carta spesso sembra di no: insomma, i cittadini, quelli richiamati dal Presidente Mattarella, non se ne sono accorti e a dirla tutta neppure i tanto attesi investitori esteri.
Il Patto per l'innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale recale firme dei seguenti Sigg.ri firmatari:
Il Presidente del Consiglio dei Ministri- Mario Draghi; Il Ministro per la Pubblica Amministrazione
Renato Brunetta;
La Confederazione Generale Italiana del Lavoro - Maurizio Landini; La Confederazione Italiana Sindacati dei Lavoratori - Luigi Sbarra; L'Unione Italiana del Lavoro - Pierpaolo Bombardieri
Intanto la PREMESSA/INCIPIT: “Il nostro Paese riparte dalle donne e dagli uomini della Pubblica Amministrazione, nello Stato, nelle Regioni e negli Enti locali, nel sistema della Conoscenza e nella Sanità e nelle agenzie pubbliche, dalla capacità di affrontare con le migliori competenze professionali e qualità umane tutte le sfide, sempre al servizio di comunità, cittadini e imprese, in momenti di emergenza, di ricostruzione e rilancio. Il cuore di questa intesa muove da questi intenti.”
La PA, con questo PATTO, deve fronteggiare TRE CRISI CONCOMINTANTI : “L'Italia del 2021 affronta la triplice emergenza sanitaria, economica e sociale indicata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con la consapevolezza di non poter perdere l'opportunità straordinaria del Next Generation EU e di dover perseguire, insieme alla modernizzazione del Paese, l'obiettivo cruciale della coesione sociale.”
I tratti salienti di questo PATTO per quanto di interesse per le PP.AA., tra PREAMBOLO E PUNTI negoziati? Eccoli raggruppando i relativi passaggi salienti per ARGOMENTO (il corsivo in rosso è estratto dal testo del PATTO):
1) “la semplificazione dei processi”
Probabilmente è la volta buona che nel prossimo futuro il termine BUROCRAZIA non verrà più associato, sul piano narrativo, ai dipendenti (funzionari) BUROCRATI ma alle LEGGI CHE GENERANO BUROCRAZIA: staremo a vedere, ma è indubbio che un Dirigente o un Funzionario non possono semplificare i procedimenti normati/regolati da legge, pena anche la commissione di reati. Certo che sul punto il PATTO dice poco o nulla, ma il passaggio c’è: speriamo bene.
2) “un massiccio investimento in capitale umano/ stabilità e all'aumento della occupazione”
Significherà fine del turn over limitato?
3) “ valorizzazione professionale del lavoro pubblico / valorizzazione delle persone nel lavoro, anche attraverso percorsi di crescita e aggiornamento professionale (reskilling) con un'azione di modernizzazione costante / individuare modalità di riconoscimento formale delle competenze e delle esperienze acquisite / revisione dei sistemi di classificazione professionale costituite in sede Aran, attraverso i contratti collettivi del triennio 2019-21 si procederà alla successiva rivisitazione (…) degli ordinamenti professionali del personale
Corollario della rivisitazione dell'ordinamento professionale è anche la necessità della valorizzazione di specifiche professionalità non dirigenziali dotate di competenze e conoscenze specialistiche, nonché in grado di assumere specifiche responsabilità organizzative e professionali. (((nuovePPOO?)))
Le parti stipulanti condividono comunque la necessità di implementare ed estendere il sistema degli incarichi come altre innovazioni del sistema anche per valorizzare e riconoscere competenze acquisite negli anni, anche attraverso specifiche modifiche legislative. ((VICEDIRIGENZA)))
La formazione continua dovrà avere valore per le persone e per l' Amministrazione /Ogni pubblico dipendente dovrà essere titolare di un diritto/dovere soggettivo alla formazione / La formazione e la riqualificazione del personale deve assumere centralità quale diritto soggettivo del dipendente pubblico e rango di investimento organizzativo necessario e variabile strategica non assimilabile a mera voce di costo nell'ambito delle politiche relative al lavoro pubblico”
Non v’è dubbio che la formazione del dipendente pubblico tornerà ad essere una fattore ordinario per l’attuazione dell’art. 97 Cost. Curiosamente questa leva era stata ‘castrata’ del 50% e tale è rimasta tra il 2011 ed il 2019 grazie ai Ministri Tremonti e Brunetta (!) che firmarono il Decreto Legge del 31/05/2010 - N. 78 Gazzetta Uff. 31/05/2010 n. 125 recante l’art. Art. 6 - Riduzione dei costi degli apparati amministrativi che al comma 13 recitava:
“13. A decorrere dall'anno 2011 la spesa annua sostenuta dalle amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione, come individuate dall'Istituto nazionale di statistica (ISTAT) ai sensi del comma 3 dell'articolo 1 della legge 31 dicembre 2009, n. 196, incluse le autorita' indipendenti, per attivita' esclusivamente di formazione deve essere non superiore al 50 per cento della spesa sostenuta nell'aiuto 2009. Le predette amministrazioni svolgono prioritariamente l'attivita' di formazione tramite la Scuola superiore della pubblica amministrazione ovvero tramite i propri organismi di formazione. Gli atti e i contratti posti in essere in violazione della disposizione contenuta nel primo periodo del presente comma costituiscono illecito disciplinare e determinano responsabilita' erariale. La disposizione di cui al presente comma non si applica all'attivita' di formazione effettuata dalle Forze armate, dal Corpo nazionale dei vigili del fuocoe dalle Forze di Polizia tramite i propri organismi di formazione, nonché dalle..."