IL PARERE DELLA CORTE DEI CONTI SUL CONTRATTO
Corte dei Conti n. 1/2023
IL PARERE DELLA CORTE DEI CONTI SUL CONTRATTO
a cura di Arturo Bianco
23 Gennaio 2023
La Corte dei Conti ha autorizzato la stipula del CCNL del personale delle funzioni locali per il triennio 2019/2021 fornendo 5 raccomandazioni sugli incarichi di elevate qualificazioni, sulla copertura assicurativa ed il rimborso delle spese legali, sulle assunzioni flessibili, sul lavoro agile e su quello da remoto.
E’ stata resa nota la deliberazione delle sezioni riunite di controllo della Corte dei Conti n. 1/2023 con cui, sulla scorta delle previsioni dettate dal d.l.gs. n. 165/2001, è stata autorizzata la stipula del contratto collettivo nazionale di lavoro del personale delle funzioni locali per il triennio 2019/2021, contratto che ricordiamo essere stato sottoscritto definitivamente lo scorso 16 novembre. La deliberazione, nell’esprimersi positivamente sulla ipotesi, ha fornito 5 osservazioni di merito, che devono essere intese come una sollecitazione a prestare particolare attenzione alla concreta applicazione del contratto in modo da evitare il determinarsi di costi aggiuntivi. Si deve evidenziare che tali sollecitazioni non riguardano aspetti centrali della intesa. Occorre mettere in evidenza che la deliberazione illustra il contenuto di numerose scelte contrattuali, con ciò fornendo utili indicazioni sulla sua concreta applicazione.
I TRATTI CARATTERIZZANTI DEL CONTRATTO
In primo luogo, si evidenzia che l’intesa prevede costi aggiuntivi pari a regime a 759,43 mln. Le sue principali componenti sono le seguenti: 553,80 mln per gli incrementi tabellari, 125,42 mln per il conglobamento dell’elemento perequativo, 49,75 mln per l’incremento del fondo, 6,65 mln per l’aumento della indennità per il personale educativo e 14,17 mln per l’incremento della indennità di vigilanza. Al riguardo, il che costituisce una sorta di dato di cornice, ci viene detto che nell’anno 2010 la spesa per il pubblico impiego era di 172,5 miliardi euro; che nel quinquennio successivo è diminuita del 6% e che è ripresa a crescere dal 2016, raggiungendo nel 2018 il valore del 2010 e registrando nel 2021 un aumento rispetto al 2015 dello 8,9%, con una previsione di crescita nel 2022 del 6,6%.
Ed ancora, si ricorda che in luogo delle progressioni economiche sono stati previsti i differenziali stipendiali e che, nella prima applicazione, essi corrispondono “al valore complessivo delle posizioni economiche maturate prima della data di entrata in vigore del nuovo sistema di classificazione”.
Altra importante notazione è quella che sottolinea come la parte largamente prevalente degli aumenti contrattuali è destinata alla parte fissa della retribuzione, mentre al trattamento economico accessorio è destinata una quota limitata, che rimane comunque tale anche dopo l’aumento fino allo 0,22% del monte salari del 2018, che dà attuazione ad una indicazione contenuta nella legge di bilancio dello scorso anno.
In tema di area dei funzionari e delle elevate qualificazioni, formulazione che prende il posto della categoria D, e di incarichi di EQ, che prendono il posto di quelli di posizione organizzativa, viene rilevato che...