Anticipo TFR/TFS: nota circolare Ministro per la Pubblica Amministrazione
Attuazione dell’articolo 23 del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4
Anticipo TFR/TFS: nota circolare Ministro per la Pubblica Amministrazione
Protocollo DFP-0001975-P-13/01/2021
20 Gennaio 2021
Alle amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo n. 165 del 2001
Oggetto: Attuazione dell’articolo 23 del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, convertito con modificazioni, dalla legge 28 marzo 2019, n. 26. Anticipo di una quota di TFS/TFR.
L’articolo 23 del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 marzo 2019, n. 26, ha previsto la possibilità di richiedere l’anticipo di una quota di TFS/TFR (entro i 45.000 euro) per i dipendenti pubblici che cessano o sono cessati dal servizio per collocamento a riposo, avendo raggiunto i requisiti ordinari per l’accesso alla pensione anticipata o alla pensione di vecchiaia, come disciplinati dall’articolo 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, e successive modifiche, oppure avendo optato per l’accesso a pensione con la cosiddetta “quota 100”, di cui all’articolo 14 dello stesso decreto-legge n. 4 del 2019.
Le modalità di attuazione per la richiesta dell’anticipo sono state disciplinate con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 22 aprile 2020, n. 51 - adottato dal Ministro per la pubblica amministrazione, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, sentito l’INPS - pubblicato nella Gazzetta Ufficiale-Serie Generale n. 150 del 15 giugno 2020. Successivamente, è stato sottoscritto, da parte dei richiamati Ministri nonché dall’Associazione bancaria italiana, l’Accordo Quadro per il finanziamento verso l’anticipo della liquidazione dell’indennità di fine servizio comunque denominata, secondo quanto previsto dall’articolo 23, comma 2, del citato decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4.
Come noto, la misura in argomento è volta a colmare, almeno in parte, una disparità di trattamento tra dipendenti pubblici e privati in merito ai tempi e ai modi di percezione del trattamento di fine servizio comunque denominato. Tale disciplina, infatti, per i dipendenti pubblici prevede termini posticipati rispetto al momento del collocamento a riposo e decorrenze frazionate relativamente all’importo totale della prestazione, a differenza dei dipendenti privati che percepiscono tale trattamento entro poche settimane dalla data di pensionamento e in un’unica soluzione. La possibilità di richiedere l’anticipo di una quota di TFS/TFR si inserisce in questo processo di armonizzazione, auspicato anche dalla Corte Costituzionale, da ultimo con la sentenza n. 159 del 2019.
In tale contesto, il ruolo dei datori di lavoro pubblici risulta fondamentale al fine di rendere effettiva tale possibilità di anticipo della prestazione di fine servizio per i propri dipendenti. Si pone l’accento sull’esigenza di una fattiva collaborazione da parte delle amministrazioni, quale elemento indispensabile per il successo della misura intrapresa, con particolare riguardo alla gestione dei dati relativi al proprio personale dipendente, alla loro completezza e accessibilità da parte degli enti che gestiscono i pagamenti.
In considerazione del proprio ruolo istituzionale questo Dipartimento ha operato con l’obiettivo di coordinare - anche attraverso l’attivazione della nuova piattaforma operativa sul portale del lavoro pubblico su cui è possibile reperire tutte le indicazioni operative - le attività finalizzate alla massima funzionalità del sistema. Nell’ottica del coordinamento, si ritiene, quindi, utile sensibilizzare tutte le amministrazioni a compiere le attività necessarie a rendere pienamente operativa la misura in oggetto, tenuto anche conto che è stata sottoscritta – ed è attualmente in fase di registrazione - la convenzione relativa alla gestione da parte dell’Inps del Fondo di garanzia per l’accesso...