Lavoro agile “straordinario”: avviare un percorso con i lavoratori
Il modo di lavorare che diverse persone, tanto nell’ambito del lavoro pubblico, quanto in quello...
Lavoro agile “straordinario”: avviare un percorso con i lavoratori
di Emilio Gregori e Valerio Langè, Synergia (Milano)
21 Aprile 2020
Dall'inizio dell'emergenza sanitaria, uno degli strumenti dispiegati per garantire la continuità delle attività economiche e amministrative pur tutelando la salute pubblica è il lavoro agile, definito e regolamentato dalla legge 81/2017. Il modo di lavorare che diverse persone, tanto nell’ambito del lavoro pubblico, quanto in quello privato, stanno sperimentando in queste settimane, tuttavia, è una forma straordinaria di lavoro agile, per diverse ragioni.
In primo luogo, perché oggi il lavoro agile è praticamente obbligatorio, mentre per come è definito dal Legislatore, si dovrebbe basare sulla volontarietà. In secondo luogo, perché al lavoratore non è consentito di scegliere il luogo presso cui lavorare: si lavora da casa. Da ultimo, perché molti lavoratori stanno utilizzando i propri dispositivi personali: per diverse organizzazioni non c’è stato infatti modo di dotare tutto il personale delle tecnologie necessarie.
Queste tre ragioni non riducono tuttavia la consistenza dell’opportunità che organizzazioni pubbliche e private possono cogliere. Attraverso questa “agilità obbligatoria”, infatti, è possibile sperimentare un nuovo modo di lavorare che può essere l’avvio di un percorso di cambiamento che potrà continuare, su base volontaria, con maggiore libertà e con la dotazione adeguata, nelle fasi di uscita dall’emergenza e una volta che questa sarà definitivamente archiviata.
Sono molti i fatti che consentono di guardare al lavoro agile con uno sguardo ragionevolmente favorevole.
In primo luogo, perché per tante Pubbliche Amministrazioni e per tante imprese sta consentendo di garantire la continuità dell’azione amministrativa e delle attività economiche, attutendo quindi l’impatto dell’emergenza sanitaria sul sistema Paese.
Sta consentendo alle famiglie di gestire la quotidianità, continuando a lavorare con i figli che seguono le lezioni da casa; la conciliazione è del resto l’interpretazione prevalente...