Cosa può fare il CUG quando l’Amministrazione sembra non sentire? di Emilio Gregori e Valerio Langè, Synergia (Milano)
Strumenti a disposizione dei CUG per manifestare le proprie ragioni
Cosa può fare il CUG quando l’Amministrazione sembra non sentire? di Emilio Gregori e Valerio Langè, Synergia (Milano)
Strumenti a disposizione dei CUG per manifestare le proprie ragioni
27 Gennaio 2020
Nei corsi di formazione spesso si raccolgono le rimostranze, o almeno le constatazioni, di Comitati Unici di Garanzia che non si sentono ascoltati dalle Pubbliche Amministrazione di cui fanno parte. E spesso, si chiede di poter disporre di mezzi più efficaci per far sì che la voce del CUG si levi più forte nei confronti dell’Amministrazione, cosicché questa coinvolga il Comitato nelle scelte organizzative.
Ad esempio, non sempre l’Amministrazione acquisisce il parere del CUG prima di procedere a una riorganizzazione del personale, o non consulta il CUG nella redazione del catalogo formativo, o ancora non fornisce al CUG i dati necessari a redigere la relazione sulla situazione del personale. Spesso, il bilancio di genere, che la direttiva 2/2019 raccomanda, rimane lettera morta.
Davanti a queste situazioni, che rischiano di scoraggiare i membri del Comitato Unico di Garanzia, facendoli sentire impotenti, si chiede quali siano le “armi normative” sulle quali il CUG possa contare per battagliare con l’Amministrazione.
È bene tenere presente che la normativa relativa ai Comitati Unici di Garanzia prevede ben poche sanzioni per le eventuali inadempienze delle Amministrazioni. L’articolo 21 della legge 183/2010, infatti, recita: “La mancata costituzione del Comitato unico di garanzia comporta responsabilità dei dirigenti incaricati della gestione del personale, da valutare anche al fine del raggiungimento degli obiettivi”. Non specifica, tuttavia, quali responsabilità comporti e in che misura sia da tenere in considerazione l’eventuale inadempienza nella valutazione del raggiungimento degli obiettivi. Allo stesso modo, la normativa non specifica quali sanzioni siano previste qualora non sia acquisito il parere del CUG (che lo ricordiamo, rimane un parere non vincolante) nelle materie di competenza.
La normativa riguardante il CUG si configura dunque come “soft law”, come un insieme di raccomandazioni; in quest’ottica, è la concreta attività del CUG che ne favorisce la riconoscibilità e ne accresce l’autorevolezza, favorendo...