CUG e violenza di genere: cosa si può fare? di Emilio Gregori e Valerio Langé, Synergia (Milano)
L’Istat ha pubblicato alcuni interessanti dati relativamente agli stereotipi sui ruoli di genere...
CUG e violenza di genere: cosa si può fare? di Emilio Gregori e Valerio Langé, Synergia (Milano)
L’Istat ha pubblicato alcuni interessanti dati relativamente agli stereotipi sui ruoli di genere e l’immagine sociale della violenza sessuale
28 Novembre 2019
In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, celebrata il 25 novembre, l’Istat ha pubblicato alcuni interessanti dati relativamente agli stereotipi sui ruoli di genere e l’immagine sociale della violenza sessuale. Molti di questi stereotipi sono palesemente collegati al mondo lavorativo e professionale. Lo stereotipo di genere più comune è che per l’uomo, più che per la donna, sia molto importante avere successo nel lavoro, convinzione diffusa tra il 32% delle persone tra i 18 e i 74 anni. Il 16% delle persone, invece, ritiene che in condizioni di scarsità di lavoro, i datori di lavoro dovrebbero dare la precedenza agli uomini rispetto alle donne (dati 2018). In generale, gli stereotipi di genere si ritrovano nel 59% della popolazione, senza particolari differenze tra uomini e donne, e crescono al crescere dell’età (66% dei 60-74enni e 45% dei giovani).
Per quanto riguarda in particolare l’ambito lavorativo, è da considerare che il 9% delle lavoratrici ha subito almeno un ricatto sessuale sul posto di lavoro e che l’11% dei ricatti sessuali terminano con il licenziamento della donna molestata. Per quanto riguarda in particolare le violenze fisiche o sessuali, si rileva comele donne più istruite o con posizioni professionali più elevate siano maggiormente soggette. Il fenomeno riguarda in particolare le donne più giovani (3,1% tra i 25 e i 34 anni di età, 3,3% tra le 35-44enni).
Le donne in cerca di occupazione sono particolarmente soggette alle molestie: le donne che al momento dell’assunzione sono colpite da queste forme di ricatto sono il 38% delle donne impiegate, il 30% delle lavoratrici nel settore del commercio o dei servizi, il 20% delle donne che cerca lavoro nel settore delle attività professionali, scientifiche e tecniche e il 18% di chi cerca un impiego nel lavoro domestico.
Un recente accordo sottoscritto tra Cgil, Cisl, Uil e Confindustria parte dall’assunto che ogni genere di molestia è inaccettabile e va denunciata, accordo al quale tante aziende stanno aderendo. Tali accordiprevedono estensioni del periodo di congedo per le vittime di molestie, oltre...