Elementi utili e raccomandazioni sui Progetti Utili alla Collettività
Elementi utili e raccomandazioni sui Progetti Utili alla Collettività
05 Novembre 2020
Con la Nota numero 8054 del 14 ottobre 2020, di cui abbiamo già parlato in un articolo precedente a proposito dell’interoperabilità delle piattaforme per il Reddito di Cittadinanza, il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha fornito due ulteriori importanti elementi e una raccomandazione rispetto ai Progetti di Utilità Collettiva (PUC) disciplinati dal DM 149 del 22 ottobre 2019, aspetto su cui molti Comuni stanno entrando nel vivo in questo periodo.
Un primo aspetto di novità riguarda la progettazione e la programmazione dei PUC, in particolare il supporto che la piattaforma GePI (Gestione Patti per l’Inclusione) può dare in tal senso. Infatti, grazie a una nuova funzionalità di GePI, attraverso la dashboard della piattaforma, è possibile conoscere il numero di nuclei con almeno un familiare tenuto agli obblighi del lavoro, quindi anche all’obbligo di aderire ai Progetti Utili alla Collettività, nonché il numero dei beneficiari in carico presso i Centri per l’Impiego; il Comune può venire a conoscenza del numero di nuclei familiari per i quali l’analisi preliminare effettuata dei servizi sociali di ambito ha dato come esito un problema prevalentemente di tipo lavorativo, per i quali si configura un passaggio di responsabilità del case management dei servizi sociali ai servizi per il lavoro; può anche conoscere il numero di persone che sono state esonerate ed escluse attraverso l’analisi preliminare nonché il numero dei nuclei familiari per i quali tutti i componenti sono stati esclusi, così da avere un dato più preciso sulle persone che effettivamente saranno tenuti ad aderire ai PUC. In questo modo il Comune potrà stimare il fabbisogno di posti disponibili e programmare la progettazione dei PUC funzionalmente a tale evidenza.
Un secondo aspetto riguarda una fattispecie che, seppur con scarsa probabilità, può configurarsi in questo periodo, in cui, per molti beneficiari del Reddito di Cittadinanza, si prefigura ormai il termine della durata dei 18 mesi del beneficio, a cui, anche in caso di rinnovo, farà comunque seguito un mese di sospensione. L’ultimo report dell’osservatorio Inps sul reddito di cittadinanza, ricorda infatti che nel mese di settembre va a scadenza il 18º mese per 376 mila nuclei (circa un quarto dei percettori) che hanno iniziato a beneficiare del reddito di cittadinanza a partire dal mese di aprile 2019. Potrebbe di fatto capitare che l’ex beneficiario, pur non essendo più tenuto a prestare la propria attività per il PUC a cui era stato assegnato, non percependo più il Reddito di Cittadinanza anche solo temporaneamente, intenda comunque proseguire la propria esperienza nel PUC come volontario.
In questi casi il MLPS ricorda come tutte le spese relative anche a ex beneficiari che continuano ad aderire ai Progetti Utili alla Collettività su base volontaria...