ANAC: COME AFFIDARE I BENI PUBBLICI
L’Anac promulga la Delibera n. 272/2019 in relazione all’attività di vigilanza ed in materia...
ANAC: COME AFFIDARE I BENI PUBBLICI
L’Anac promulga la Delibera n. 272/2019 in relazione all’attività di vigilanza ed in materia di contratti pubblici, sull’affitto di fondi rustici da parte di un’Amministrazione locale.
13 Maggio 2019
L’Anac promulga la Delibera n. 272/2019 in relazione all’attività di vigilanza ed in materia di contratti pubblici, sull’affitto di fondi rustici da parte di un’Amministrazione locale.
Per quanto di interesse circa l'argomento, la legge 203/1982 connota i contratti di affitto a coltivatore diretto tra soggetti privati con queste peculiari caratteristiche:
- hanno una durata minima di 15 anni (art. 1);
- si rinnovano tacitamente ogni 15 anni, in quanto l’art. 4 così dispone: «In mancanza di disdetta di una delle parti, il contratto di affitto si intende tacitamente rinnovato per il periodo minimo, rispettivamente, di quindici anni per l’affitto ordinario e di sei anni per l’affitto particellare, e così di seguito. La disdetta deve essere comunicata almeno un anno prima della scadenza del contratto, mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento»;
- a certe condizioni è possibile il subentro degli eredi mortis causa dell’affittuario, in quanto l’art. 49 prevede che «in caso di morte dell’affittuario… il contratto si scioglie alla fine dell’annata agraria in corso, salvo che tra gli eredi vi sia persona che abbia esercitato e continui ad esercitare attività agricola in qualità di coltivatore diretto o di imprenditore a titolo principale, come previsto dal primo comma»;
- sono liberi nella forma, in quanto l’art. 41 prevede che «i contratti agrari ultranovennali, compresi quelli in corso, anche se verbali o non trascritti, sono validi e hanno effetto anche riguardo ai terzi».
- in caso di nuovo affitto vi è il diritto di prelazione da parte del precedente conduttore (art.4 bis).
Tale normativa deve essere adattata al caso in cui, come quello oggetto di istruttoria, una parte del contratto sia un soggetto pubblico; nei contratti della PA non possono assumere rilievo comportamenti taciti o manifestazioni di volontà altrimenti date, in quanto la volontà di obbligarsi della pubblica amministrazione non può desumersi per implicito da fatti o atti, dovendo essere manifestata nelle forme, necessariamente rigide, richieste dalla legge, tra le quali l’atto scritto ad substantiam al fine precipuo di consentire i controlli cui l’azione amministrativa è sempre soggetta nonché il pieno esplicarsi dei principi costituzionali di imparzialità e buon andamento dell’attività amministrativa (Parere Anac n. 43 del 27 gennaio 2011, Delibera Anac n. 574 del 11 maggio 2016; Cassazione Civile, sez. III, sent. 28 settembre 2010 n. 20340; Cass. Civ. Sez. III, sent. 8 maggio 2014 n. 9975).
La fattispecie contrattuale di affitto di fondo rustico da parte di una pubblica amministrazione, in quanto comportante un’entrata derivante dalla corresponsione del canone di affitto del fondo, è altresì riconducibile nell’ambito dei contratti attivi della PA, i quali sono assoggettati ai principi generali delle norme sulla contabilità di Stato e del Codice dei contratti pubblici:
- il r.d. n. 2240/1923 (Nuove disposizioni sull’Amministrazione del Patrimonio e sulla contabilità generale dello Stato ) all’art. 3 si stabilisce che «I contratti dai quali derivi un’entrata per lo Stato debbono essere preceduti da pubblici incanti, salvo che per particolari ragioni, delle quali dovrà farsi menzione nel decreto di approvazione del contratto, e limitatamente ai casi da determinare con il regolamento, l’amministrazione non intenda far ricorso alla licitazione ovvero nei casi di necessità alla trattativa privata».