21 Settembre 2020
Per ius receptum, in presenza di manufatti abusivi non sanati né condonati, gli interventi ulteriori ripetono le caratteristiche di illegittimità dell'opera principale alla quale ineriscono strutturalmente, sicché non può ammettersi la prosecuzione dei lavori abusivi a completamento di opere che, in mancanza di sanatoria, devono ritenersi comunque abusive (cfr., ex multis, Cons. Stato, sez. VI, n. 4293/2015; TAR Campania, Napoli, sez. VII, 21 aprile 2016, n. 2023; sez. III, 5 maggio 2016, n. 2243; sez. VI, 14 settembre 2016, n. 4280; sez. IV, 4 novembre 2016, n. 5096; 24 gennaio 2017, n. 468; sez. VII, 7 giugno 2017, n. 3059; sez. IV, 5 ottobre 2017, n. 4646; sez. VI, 13 febbraio 2018, n. 942; 2 luglio 2018, n. 4356, sez. IV, 4 luglio 2018, n. 4415; sez. VII, 1° ottobre 2018, n. 5704; TAR Lazio, Roma, sez. II, 4 aprile 2017, n. 4225; 1° settembre 2018, n. 9116; TAR Lombardia, Milano, sez. II, 5 settembre 2018, n. 2046).
In pendenza della domanda di condono, è, dunque, precluso all'interessato operare qualsiasi modifica all'assetto del bene, a prescindere dalla tipologia delle...