L’uso pubblico di una strada deve essere rigorosamente provato
È consolidato l’orientamento secondo il quale l’iscrizione di una strada nell’elenco delle...
L’uso pubblico di una strada deve essere rigorosamente provato
22 Luglio 2021
È consolidato l’orientamento secondo il quale l’iscrizione di una strada nell’elenco delle vie gravate da uso pubblico, formato dalla amministrazione, non ha natura costitutiva o portata assoluta ma riveste funzioni meramente dichiarative e pone in essere solo una presunzione juris tantum di uso pubblico, superabile con la prova contraria dell’inesistenza di un tale diritto di godimento da parte della collettività (cfr. Cass. civ., sez. II, 24/04/1992, n. 4938). Una strada deve considerarsi pubblica quando, indipendentemente dalla denominazione, dalla inclusione nell’elenco delle strade comunali, dalla concreta configurazione o dalla specifica manutenzione, sia assoggettata di fatto all’uso della collettività i cui componenti ne usufruiscono uti cives.
La giurisprudenza ha avuto modo di soffermarsi più volte sui vari aspetti problematici della sussistenza o meno dell’uso pubblico di una strada vicinale, giungendo a definire i seguenti requisiti necessari per riconoscerne la presenza: a) il passaggio esercitato da una collettività di persone qualificate dall’appartenenza ad un gruppo territoriale; b) la concreta idoneità della strada a soddisfare anche per il collegamento con la via pubblica, esigenze di generale interesse; c) un titolo valido a sorreggere l’affermazione del diritto di uso pubblico, che può identificarsi nella protrazione dell’uso stesso da tempo immemorabile (cfr. Cons. Stato 13/07/2020, n. 4489, Cass. Civ. 5/07/2013, n. 16864; TAR Toscana, Sez. III, 11/04/2003, n. 1385; TAR Umbria, 13/06/2006, n. 7; 21/09/2004, n. 545; Cons. di Stato, Sez. IV, n. 1155/2001; Cons. di Stato, Sez. V, n. 5692/2000 Cass. civ., sez. II, 12/07/1991, n. 7718).
In relazione al terzo requisito, in particolare, la giurisprudenza è giunta a stabilire che la prova dell’uso pubblico di una strada, il cui sedime non appartenga ad un Ente, non può essere desunta da un mero uso collettivo ma dev’essere rigorosamente provata, giungendo a richiedere la presenza di un atto pubblico o privato (provvedimento amministrativo, convenzione fra proprietario ed amministrazione, testamento) o l’intervento della usucapione ventennale, fermo restando che relativamente a quest’ultimo titolo di acquisto va preliminarmente accertata l’idoneità della strada a soddisfare esigenze di carattere pubblico...