Appalti, il conflitto d’interessi per parentela arriva fino al sesto grado
delibera N.63 dell’8 febbraio 2023
Appalti, il conflitto d’interessi per parentela arriva fino al sesto grado
non può esserci legame di parentela fra il RUP (Responsabile unico del procedimento) del Comune e uno dei mandanti del Raggruppamento temporaneo di imprese aggiudicatario del servizio di progettazione
09 Marzo 2023
Nel caso di assegnazione di appalti, non può esserci legame di parentela fra il RUP (Responsabile unico del procedimento) del Comune e uno dei mandanti del Raggruppamento temporaneo di imprese aggiudicatario del servizio di progettazione.
L’esistenza del conflitto d’interessi per parentela giunge fino al sesto grado. Non può essere nemmeno avanzata come giustificazione la scusante, addotta dal Comune, che il legame di parentela fra il Rup e il mandante del Rti era notorio in ambito locale, tanto da non richiedere alcuna dichiarazione. E nemmeno vale come discolpa il fatto, sostenuto sempre dal Comune, che la carenza del personale rende difficile la sostituzione del Rup.
La delibera Anac
E’ quanto ha chiarito l’Autorità Nazionale Anticorruzione con la delibera N.63 dell’8 febbraio 2023. Il procedimento di vigilanza, intervenuto a seguito di una segnalazione anonima riguardante un grosso comune della Campania centrale, ha portato Anac a ritenere l’affidamento del servizio di progettazione e la sua successiva esecuzione in violazione dell’articolo 42 del Codice degli Appalti.
L’Autorità fa presente, poi, al Comune che, “salve ulteriori eventuali inadeguatezze del progetto esecutivo, saranno applicate le penali contrattuali previste per il ritardo nello svolgimento del servizio”. Anac raccomanda poi al Comune di valutare le eventuali azioni in autotutela da assumere “e, pro futuro, di rispettare scrupolosamente le norme indicate”.
Il nodo delle parentele
Ora il Comune è chiamato a comunicare all’Autorità...