Costo manodopera, l’uso di tabelle non più vigenti vizia la gara per illogicità e irragionevolezza
stima dei costi della manodopera
Costo manodopera, l’uso di tabelle non più vigenti vizia la gara per illogicità e irragionevolezza
Anac parere di precontenzioso n. 193 approvato dal Consiglio dell’Autorità del 14 maggio 2025,
29 Maggio 2025
Nella stima dei costi della manodopera da porre a base di gara, vi è l’obbligo per le stazioni appaltanti di utilizzare le tabelle approvate annualmente dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, come vigenti al momento dell’indizione della procedura.
Tale obbligo – ancor più stringente negli appalti ad alta intensità di manodopera e di durata di più anni – costituisce uno degli strumenti per tutelare il diritto dei lavoratori ad una giusta retribuzione, evitando che il confronto concorrenziale possa produrre effetti negativi su tale diritto, e tutelando le condizioni di serietà e affidabilità dell’offerta, la qualità delle prestazioni, la concorrenzialità senza distorsioni e la convenienza economica dell’appalto. La disposizione è contenuta nel nuovo Codice dei contratti pubblici.
È quanto evidenzia Anac nel parere di precontenzioso n. 193 approvato dal Consiglio dell’Autorità del 14 maggio 2025, relativo alla procedura di affidamento del servizio di raccolta, trasporto e conferimento dei rifiuti differenziati del Comune di Macerata Campania, in provincia di Caserta. L’Autorità si è pronunciata sulla base di una richiesta arrivata da una società di servizi ambientali, che aveva lamentato l’impossibilità di partecipare con un’offerta congrua e sostenibile alla gara, indetta a inizio dello scorso marzo, denunciando una sottostima dei costi del personale per il servizio di igiene urbana di oltre 100mila euro nel triennio previsto.