Il conguaglio di fine anno e l’erogazione della tredicesima mensilità

Il mese di dicembre si caratterizza per l’erogazione della tredicesima mensilità e per le operazioni di conguaglio di fine anno.

La tredicesima mensilità spetta a tutti i dipendenti, sia a tempo determinato che a tempo indeterminato e rappresenta una retribuzione differita, perché viene maturata giornalmente sulla base del periodo di lavoro svolto ed erogata in base alle voci retributive stabilite dal contratto di riferimento, che corrispondono solitamente alle voci fisse e continuative (stipendio tabellare, indennità di vacanza contrattuale, differenziale economico di professionalità storico, differenziale economico di professionalità attribuito nel 2023 o nel 2024 o nel 2025, ecc.).

Vengono escluse dal calcolo della tredicesima le voci accessorie, come lavoro straordinario, incentivo alla produttività, pronta disponibilità, ecc. e le voci non contrattuali (trattamento integrativo, somma integrativa, ulteriore detrazione, assegno per nucleo familiare, ecc.).

Non concorrono alla maturazione della tredicesima i periodi di aspettativa non retribuita.

In fase di erogazione della tredicesima mensilità i datori di lavoro effettuano le operazioni di conguaglio, cioè il ricalcolo delle ritenute previdenziali e fiscali.

Si tratta di un obbligo previsto dall’articolo 23 del DPR 600/73, dove viene stabilito che i datori di lavoro, in qualità di sostituti d’imposta, sono tenuti ogni anno ad effettuare il c.d. “conguaglio di fine anno”.

Il sostituto d’imposta, indicato all’art. 64, comma 1, del DPR 600/73, rappresenta una figura fondamentale nel nostro ordinamento, con precise responsabilità.

Oltre ad effettuare le trattenute mensili “alla fonte” ai dipendenti, ha l’obbligo di emettere e inviare le CU ai dipendenti e all’Agenzia delle Entrate e il modello 770 alla stessa amministrazione finanziaria.