RICOGNIZIONE PATRIMONIO IMMOBILIARE - Seconda Parte
Corte dei conti, sezione di controllo per la Regione Sardegna, con la delibera n. 43/2025
RICOGNIZIONE PATRIMONIO IMMOBILIARE - Seconda Parte
a cura di Adelia Mazzi
14 Aprile 2025
In continuità con le osservazione della Corte dei conti, sezione di controllo per la Regione Sardegna, con la delibera n. 43/2025, la razionalità dell’innovazione organizzativa deve a un certo punto relazionarsi alla razionalità di un processo di costruzione tecnologica, ponendo le basi dello schema lineare di pianificazione del sistema informativo, che per svilupparsi appieno richiede la individuazione e la conoscenza qualitativa e quantitativa dei beni, che si ottiene tramite una maggiore responsabilizzazione delle strutture preposte alla gestione delle risorse pubbliche, sottolineando che gli inventari sono strumenti indispensabili per una corretta gestione della consistenza patrimoniale dell’ente.
Di seguito si evidenziano alcune necessità conoscitive di base di un modello organizzativo patrimoniale, quale proposizione attiva di interscambio oggettivo di dati patrimoniali, che i vari software applicativi hanno da tempo elaborato:
• Inserimento, modifica e cancellazione dei beni patrimoniali e delle unità funzionali, gestione fascicolo immobiliare;
• Gestione dei collegamenti fra i diversi beni a conto del patrimonio;
• Classificazione degli stessi, anche per destinazione ed unità funzionali;
• Gestione delle acquisizioni, delle dismissioni o variazioni;
• Gestione degli atti notarili e dei dati catastali (sia catasto urbano che terreni);
• Valorizzazione dei beni, gestioni economiche delle svalutazioni o delle rivalutazioni, con possibilità di inserire una apposita relazione di stima, se esistente, conservando il cronogramma storico dei dati a valore;
• Descrizione puntuale dei beni, anche tridimensionale;
• Gestione degli utilizzatori (interni e/o esterni all’ente);
• Gestione delle figure responsabili legate ai beni patrimoniali;
• Pubblicazione sul sito dell’ente dei dati del patrimonio pubblico;
• Gestione dei contratti di assicurazione;
• Documentazione relativa alla normativa di impianti o attrezzature, verifiche periodiche, certificazioni, e relativo scadenzario;
• Gestione dei prospetti relativi alle imposte sugli immobili;
• Piani di simulazione delle possibili gestioni reddituali del bene;
• Gestione locazioni attive o passive, e relative procedure di gestione utenze;
• Procedure di contabilizzazione spese di gestione ordinaria e ciclica;
• Collegamento dei beni con format di immagini;
• Consultazione ed importazione/esportazione dei dati patrimoniali, ai fini di ricerche cicliche o estemporanee, oltre che per la gestione di statistiche, anche a valore, annuali ed infrannuali, elaborazione su aree e/o volumetrie, analisi per le diverse casistiche di occupazione o di destinazione d’uso;
• Interrogazione banche dati;
• Gestione delle vendite;
• Gestione delle manutenzioni, e relativa valorizzazione.
Questi elementi si connetto ai vantaggi propri della impostazione accrual basis:
- identificazione dei costi dei servizi immobiliari connessi ai programmi politici;
- enfasi sulla misurazione dell’efficienza;
- evidenza organizzativa circa la responsabilità nell’uso delle risorse;
- accuratezza nella definizione delle tariffe dei servizi pubblici;
- completezza delle informazioni inerenti le registrazioni patrimoniali di bilancio.
Nel contesto normativo attuale l’ente deve operare al fine della corretta gestione del patrimonio pubblico attraverso la nomenclatura inventariale...