Regolamento e sperimentazione dello Smart Working: due necessità che non vengono meno
Il lavoro agile è infatti uno degli strumenti indicati dal Legislatore per fare fronte...
Regolamento e sperimentazione dello Smart Working: due necessità che non vengono meno
di Valerio Langè e Emilio Gregori, Synergia (Milano)
08 Giugno 2020
Osservando i dati resi disponibili da GoogleTrends circa le ricerche relative allo smart working, si osserva come l’interesse per il tema abbia visto un picco nella seconda settimana di marzo, passando “da zero a cento” a partire da fine febbraio. L’interesse è poi calato, con un parallelismo quasi perfetto con le ricerche relative al coronavirus, attestandosi tra aprile e maggio a livelli più moderati ma comunque superiori al periodo precedente all’emergenza sanitaria: si potrebbe trattare di quel “new normal”, di quella nuova normalità, che molti profetizzano a proposito del post-covid.
Questi dati mostrano come lo smart working stia vedendo un ampio interesse e una solida diffusione, tanto nella pratica quanto nel dibattito pubblico. Il lavoro agile è infatti uno degli strumenti indicati dal Legislatore per fare fronte all’emergenza sanitaria, tanto nelle prime fasi, quanto nella ripresa; tanto nel settore privato, quanto nella Pubblica Amministrazione.
Oggi il lavoro agile è infatti la modalità di lavoro ordinaria della Pubblica Amministrazione, ma vi sono alcune domande ricorrenti circa il futuro: si continuerà a lavorare in questo modo o si tornerà alle modalità tradizionali? Se si adotterà lo smart working in via definitiva, quali aggiustamenti occorreranno?
Per rispondere a queste domande occorre fare un’osservazione: la situazione di necessità e lo snellimento delle procedure hanno consentito una facile diffusione di questo modo di lavorare, per molti nuovo, tanto che alcuni hanno parlato di “esperimento di massa”, ma il modo di lavorare che tanti dipendenti pubblici stanno sperimentando in questo periodo non è il “vero” lavoro agile, per almeno tre motivi. Si tratta di un lavoro agile obbligatorio (mentre, come indicato dalla legge 81/2017, il lavoro agile prevede un accordo tra le parti), che non prevede alcuna flessibilità di luogo...