IL NECESSARIO CONTENUTO “ULTERIORE” DEL PTPCT: QUANTE PP.AA. IN REALTÀ LO HANNO IN TUTTI GLI ASPETTI INDIVIDUATI DALLA LEGGE E DAI VARI PNA?
IL NECESSARIO CONTENUTO “ULTERIORE” DEL PTPCT: QUANTE PP.AA. IN REALTÀ LO HANNO IN TUTTI GLI ASPETTI INDIVIDUATI DALLA LEGGE E DAI VARI PNA?
Sarà il caso di iniziare finalmente ad introdurlo nel PTPCT 2026-2028?
11 Dicembre 2025
Approssimandosi la scadenza del 31 Gennaio 2026 per la stesura del PIAO e quindi dell’ivi contenuto PTPCT oggi affrontiamo la ‘scomoda’ questione di cui al titolo.
L’Anac nella sua ormai ultradecennale attività di vigilanza e controllo sui piani adottati dalle PP.AA. (iniziò nel 2013 post L. 190/2012 a primo PNA 2013 approvato) sino ad oggi (2025) non ha mai, per quanto risulta a chi scrive, evidenziato una palese criticità presente nel 99,9% dei PPTTPCT delle PP.AA. italiane. Quale? La non conformità del cd. contenuto necessario del PTPCT al dettato inequivoco della legge? Di quali norme di legge disattese si sta parlando? Eccole in appresso.
L’art. 1 co. 9 della L. 190/2012 testualmente dispone (= impone alle PA) quanto segue in ordine allo scopo e contenuto necessario del PTPCT:
“9. Il piano di cui al comma 5 risponde alle seguenti esigenze:
a) (((deve)))individuare le attivita', tra le quali quelle di cui al comma 16, anche ulteriori rispetto a quelle indicate nel Piano nazionale anticorruzione, nell'ambito delle quali e' piu' elevato il rischio di corruzione, e le relative misure di contrasto, anche raccogliendo le proposte dei dirigenti, elaborate nell'esercizio delle competenze previste dall'articolo 16, comma 1, lettera a-bis), del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165”
[lettere da b) ad e): omissis]
f) (((deve))) individuare specifici obblighi di trasparenza ulteriori rispetto a quelli previsti da disposizioni di legge*.(((*v. L. 190/2012 art 1 co. 16: esattamente 4 Aree[1] ben sub Articolate dal PNA 2013 in suo Allegato 2)))”.
L’art. 3 del DM 132/2022, attuativo dell’articolo 6 del DL 80/2021 istitutivo del PIAO nulla dispone in merito al sopra evidenziato NECESSARIO CONTENUTO ULTERIORE del PTPCT. Invero la sua portata illustrativa è sul piano generale: tale aspetto non lo evidenzia; in fondo quanto al PTPCT c’è già la legge istitutiva n. 190/2012 che ‘illumina’ gli addetti ai lavori!
Eppure l’ANAC in sede di PNA, anche se un pochino deviando dal dettato normativo con una evidente sbavatura iniziale (v. infra la critica), ne parla diffusamente ed analiticamente sin dal 2013 nel PNA 2013 (sia nel testo centrale della delibera n. 72 sia nei suoi utilissimi allegati). Vediamo un po’ in detta delibera n. 72/2013, ancora oggi in vigore e quindi vincolanti, i vari richiami a detti contenuti ulteriori ex lege !

(sopra estratto PNA 2013 pag. 25/56 Testo generale)
Stante l’inequivoco dettato della L. 190/2012 tale o meglio tali CONTENUTI! CONTENUTO ULTERIORE/ULTERIORI) è/sono assolutamente obbligatori e non ‘facoltativi’ come ebbe a scrivere contra legem a suo tempo la CIVIT !
Alla pari erra sul fronte della Trasparenza ‘ulteriore’ lo stesso Legislatore delegato quando in Tabella 1 a fine testo D.Lgs. 33/2013 scrive: “Eventuali ulteriori contenutida pubblicare ai fini di trasparenza e non riconducibili a nessuna delle sotto-sezioni indicate devono essere pubblicati nella sotto-sezione "Altri contenuti".E’ evidente che tali “ulteriori contenuti”non sono “eventuali” ma necessari e certi ex lege : devono quindi esserci (dal 2013), anno dopo anno per realizzare il cd. palazzo o casa di vetro entro cui opera la PA !!!
“Gestione del rischio
- indicazione delle attività nell'ambito delle quali è più elevato (comma5 lett. a) il rischio di corruzione, “aree di rischio”; le aree di rischioobbligatorie per tutte le amministrazioni sono indicate nell’Allegato 2,che ne riporta un elenco minimale, cui si aggiungono le ulteriori aree individuate da ciascuna amministrazione in base alle specificità
- indicazione della metodologia utilizzata per effettuare la valutazionedel rischio; la metodologia suggerita è riportata nell’Allegato 1, par.B.1.2”
- schede di programmazione delle misure di prevenzione utili a ridurrela probabilità che il rischio si verifichi, in riferimento a ciascuna area dirischio, con indicazione degli obiettivi, della tempistica, deiresponsabili, degli indicatori e delle modalità di verifica dell’attuazione,in relazione alle misure di carattere generale introdotte o rafforzatedalla legge n. 190 del 2012 e dai decreti attuativi, nonché alle misure (((anche le MISURE !!!))) ulteriori(((dette in gergo speciali o specifiche))) introdotte con il P.N.A.(((quelle cd. GENERALI)))
(sopra estratto PNA 2013 pag. 27-28/56 Testo generale)
“3.1.7 Conferimento di incarichi dirigenziali in caso di particolari attività oincarichi precedenti (pantouflage – revolving doors)
Le pubbliche amministrazioni di cui all’art. 1, comma 2, del d.lgs. n. 165 del2001, gli enti pubblici economici e gli enti di diritto privato in controllo pubblicosono tenuti a verificare la sussistenza di eventuali condizioni ostative in capo ai dipendenti e/o soggetti cui l’organo di indirizzo politico intende conferireincarico all’atto del conferimento degli incarichi dirigenziali e degli altriincarichi previsti dai Capi III e IV del d.lgs. n. 39 del 2013. Le condizioniostative sono quelle previste nei suddetti Capi, salva la valutazione di ulteriori situazioni di conflitto di interesse o cause impeditive.(((anche tali situazioni, eppure già ampiamente tipizzate dalla legge !!!)))
(sopra estratto PNA 2013 pag. 40/56 Testo generale)
“I dati da comunicare (((alla CIVIT oggi ANAC))) riguardano:
• il P.T.P.C. ed i suoi aggiornamenti;
• la relazione del responsabile della prevenzione sull’attività svolta, redattasecondo lo schema che sarà indicato sul sito internet del D.F.P.;
• le misure di consultazione attuate in sede di elaborazione del P.T.P.C. ed isoggetti (interni e/o esterni) sentiti/consultati in sede di elaborazione delP.T.C.P.;
• il numero e la denominazione delle aree di rischio individuate da ciascunaamministrazione e inserite nel P.T.P.C.;
• il numero e la denominazione delle aree di rischio individuate da ciascunaamministrazione e inserite nel P.T.P.C. per le quali l’amministrazioneprevede ulteriori misure di prevenzione oltre a quelle obbligatorie perlegge;
• la tipologia di misura adottata per assicurare la tutela del whistleblower;
• la tipologia di misura adottata per assicurare l’attuazione dell’art. 53,comma 16 ter, del d.lgs. n. 165 del 2001 (svolgimento di attività successivaalla cessazione del rapporto di lavoro);
• la tipologia ed i casi per i quali non si è ritenuto possibile attuare larotazione del personale;
• l’adozione del Codice di comportamento settoriale;
• la tipologia di misure (((disposizioni su comportamenti/obblighi dei dipendenti))) attinenti al Codice di comportamento ulteriori ...







