GLI INCARICHI A TEMPO DETERMINATO: LE INDICAZIONI DELLA CORTE DI CASSAZIONE
tetto massimo di durata delle assunzioni flessibili
GLI INCARICHI A TEMPO DETERMINATO: LE INDICAZIONI DELLA CORTE DI CASSAZIONE
a cura di Arturo Bianco
08 Settembre 2025
Per la Corte di Cassazione le amministrazioni devono motivare il conferimento di incarichi di elevata qualificazione, le vecchie posizioni organizzative, e quelli dirigenziali a tempo determinato possono anche protrarsi oltre il triennio che è il tetto massimo di durata delle assunzioni flessibili.
Il conferimento degli incarichi di elevata qualificazione deve essere adeguatamente motivato ed il mancato rispetto di questo principio può essere sanzionato con il risarcimento del danno da perdita di chance. Gli incarichi conferiti ai sensi dell’articolo 110 del TUEL possono superare anche la durata massima triennale prevista per le assunzioni a tempo determinato. Sono queste le più recenti indicazioni della giurisprudenza della Corte di Cassazione in materia di incarichi dirigenziali a tempo determinato.
LA MOTIVAZIONE DEL CONFERIMENTO DI INCARICHI DI ELEVATA QUALIFICAZIONE
Per la sentenza della sezione lavoro della Corte di Cassazione n. 18866/2025 le amministrazioni pubbliche devono adeguatamente motivare la scelta del dipendente cui conferire un incarico di elevata qualificazione e la violazione di tale principio può dare luogo alla condanna dell’ente al risarcimento danni per perdita di chance. Perché si dia corso a tale risarcimento occorre però che la richiesta sia adeguatamente motivata, con particolare riferimento alla effettiva possibilità per il candidato di essere vincitore della selezione.
Il principio di carattere generale dettato nella sentenza è il seguente: “le delibere di attribuzione delle posizioni organizzative vanno motivate”. Leggiamo inoltre che, nel caso specifico oggetto del contenzioso, il ricorrente “non aveva espresso le motivazioni poste a fondamento del conferimento degli incarichi e nemmeno aveva dedotto che fosse stata condotta la comparazione dei curricula dei candidati”. Siamo in presenza, quindi di un obbligo posto a carico delle amministrazioni.
La pronuncia “richiama il principio di diritto, consolidato, circa l’onere del lavoratore di allegare e provare gli elementi dai quali si possa trarre per questi la possibilità di conseguire l’incarico ambito ove la valutazione fosse stata condotta secondo regole e tanto al fine di dimostrare il danno da perdita di chance”. Danno che, quindi, non sussiste in astratto, ma che deve essere concretamente dimostrato da parte del dipendente.
LA DURATA MASSIMA DELLE ASSUNZIONI EX ARTICOLO 110 TUEL
Gli incarichi conferiti ai sensi dell’articolo 110, comma 2, del TUEL possono anche superare il tetto dei 36 mesi, che costituisce la durata massima dei contratti di lavoro a tempo determinato. E’ quanto ha stabilito la sentenza della sezione lavoro della Corte di Cassazione n. 17866/2025.
Sono stati dettati i seguenti principi di diritto: "L'art. 110 D.Lgs. n. 267 del 2000 disciplina, ai commi 1 e 2, due distinte tipologie di assunzione a contratto a tempo determinato: la prima, al comma 1, è sostitutiva di un'assunzione a tempo indeterminato, per un posto di ruolo, ossia peruna posizione che l'amministrazione ritiene strettamente necessaria per la conduzione degli ordinari servizi dell'ente, con la conseguenza che i dirigenti/responsabili a tempo determinato delle strutture di massima dimensione dell'organigramma dell'ente non possono che essere assunti ai sensi del comma 1, utilizzabile per il conferimento di incarichi dirigenziali o di funzioni dirigenziali aventi ad oggetto funzioni stabili dell'ente, vale a dire funzioni fondamentali, delegate o attribuite..."