IL LAVORO AGILE
Programma Organizzativo per il Lavoro Agile (POLA).
IL LAVORO AGILE
a cura di Arturo Bianco
20 Ottobre 2020
Aumenta il numero dei dipendenti che le amministrazioni devono collocare in lavoro agile nella attuale fase di emergenza e tutti gli enti sono impegnati a dare corso entro gennaio alla adozione del Programma Organizzativo per il Lavoro Agile (POLA).
Sulla base delle previsioni della ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri dello scorso 13 ottobre le PA devono collocare in lavoro agile almeno il 50% dei dipendenti che non sono impegnati in attività che richiedono necessariamente la presenza fisica presso gli uffici. Tutte le amministrazioni pubbliche devono adottare per l’anno 2021 il Programma Organizzativo per il Lavoro Agile (cd POLA). Sono queste le più importanti indicazioni sulla utilizzazione di questo istituto.
L’AUMENTO DEI DIPENDENTI IN LAVORO AGILE
L’articolo 263 del d.l. n. 34/2020 fissa, fino al prossimo 31 dicembre, il numero dei dipendenti che vanno collocati in lavoro agile nel 50% di quelli che possono essere utilizzati con questa modalità di lavoro. A parere di chi scrive tale misura si deve ritenere estesa a tutta la fase in cui permane la condizione di emergenza da Covid-19, quindi attualmente fino al 31 gennaio 2021.
L’articolo 3, comma 3, della ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri dello scorso 13 ottobre interpreta ed applica questa prescrizione dicendo che nelle PA viene “incentivato il lavoro agile” e che bisogna garantire “almeno la percentuale” prevista dalla citata disposizione. Di conseguenza si realizza, in via di fatto, un ampliamento del numero dei dipendenti pubblici da collocare in smartworking: dal 50% si passa ad almeno il 50%. Tale percentuale deve continuare ad essere calcolata non con riferimento al totale del personale in servizio, ma a quelli che svolgono attività compatibili con il lavoro agile, quindi escludendo il personale impegnato in attività che devono necessariamente essere svolte presso gli uffici. Ricordiamo che la individuazione di queste attività spetta ai dirigenti e che appare quanto meno opportuno che l’ente fornisca con una propria deliberazione i criteri di carattere generale. Occorre inoltre ricordare che questa percentuale non deve necessariamente essere individuata con riferimento al numero dei dipendenti in servizio, ma si può e si deve tenere conto anche delle modalità di utilizzazione, ad esempio calcolando l’impegno svolto in questa modalità dal personale che alterna il lavoro agile con quello svolto ordinariamente. Si deve inoltre tenere presente che, disposizione non modificata dalla ordinanza, le amministrazioni devono adeguare la operatività dei propri uffici “alle esigenze dei cittadini e delle imprese connesse al graduale riavvio delle attività produttive e...