IL RESPONSABILE ANTICORRUZIONE
Oltre a predisporre la proposta di piano anticorruzione il RPCT (Responsabile della prevenzione...
IL RESPONSABILE ANTICORRUZIONE
Oltre a predisporre la proposta di piano anticorruzione il RPCT (Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza) deve segnalare tutte le anomalie che si registrano nell’ente nell’applicazione della normativa anticorruzione ed ha direttamente compiti di adozione di misure sanzionatorie nel caso di violazione delle disposizioni sulla inconferibilità ed incompatibilità.
02 Dicembre 2019
Oltre a predisporre la proposta di piano anticorruzione il RPCT (Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza) deve segnalare tutte le anomalie che si registrano nell’ente nell’applicazione della normativa anticorruzione ed ha direttamente compiti di adozione di misure sanzionatorie nel caso di violazione delle disposizioni sulla inconferibilità ed incompatibilità.
In capo al Responsabile anticorruzione sono posti delicati ed importanti compiti di prevenzione ed ha l’obbligo di dare corso a segnalazioni sulla mancata applicazione delle previsioni dettate dalla normativa e dal piano approvato dall’ente, adottando anche misure direttamente sanzionatorie. Sono queste alcune delle indicazioni contenute nell’allegato alla deliberazione Anac 1064, piano nazionale anticorruzione, “Riferimenti normativi sul ruolo e sulle funzioni del Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza (RPCT)”.
Leggiamo che “la figura del RPCT è stata istituita dalla legge 6 novembre 2012, n. 190 che stabilisce che ogni amministrazione approvi un PTPC che valuti il livello di esposizione degli uffici al rischio e indichi gli interventi organizzativi necessari per mitigarlo. La predisposizione e la verifica dell’attuazione di detto Piano sono attribuite ad un Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza. La previsione di tale nuova istanza di controllo ha posto problemi di coordinamento con gli Organi deputati ai controlli interni già presenti nella P.A.”
I COMPITI
Egli, in primo luogo, “predispone – in via esclusiva (essendo vietato l’ausilio esterno) – il PTPCT e lo sottopone all’Organo di indirizzo per la necessaria approvazione”. Inoltre, ha il compito di segnalare “all'organo di indirizzo e all'OIV le disfunzioni” (così recita la norma) inerenti all'attuazione delle misure in materia di prevenzione della corruzione e di trasparenza e indichi agli uffici competenti all'esercizio dell'azione disciplinare i nominativi dei dipendenti che non hanno attuato correttamente le misure in materia di prevenzione della corruzione e di trasparenza”. Deve inoltre verificare “l’efficace attuazione del PTPC e la sua idoneità e propone modifiche dello stesso quando sono accertate significative violazioni delle prescrizioni ovvero quando intervengono mutamenti nell’organizzazione o nell’attività dell’amministrazione”. Deve inoltre “verificare, d’intesa con il dirigente competente, l’effettiva rotazione degli incarichi negli uffici maggiormente esposti ai reati di corruzione nonché quello di definire le procedure appropriate per selezionare e formare i dipendenti destinati ad operare nelle aree a rischio corruzione”.
Deve altresì redigere “la relazione annuale recante i risultati dell’attività svolta tra cui il rendiconto sull’attuazione delle misure di prevenzione definite nei PTPC”.