IL RIMBORSO DELLE SPESE LEGALI
necessità di una immedesimazione organica tra il dipendente e l'ente
IL RIMBORSO DELLE SPESE LEGALI
a cura di Arturo Bianco
29 Maggio 2023
La necessità di una immedesimazione organica tra il dipendente e l’ente, l’assenza del conflitto di interesse nonché la dimostrazione del rapporto esistente tra l’attività svolta e l’azione giudiziaria e l’attestazione dell’effettivo pagamento della parcella legale sono i presupposti per il rimborso delle spese legali ai dipendenti.
Per potere dare corso al rimborso delle spese legali occorre dimostrare l’assenza del conflitto di interesse con l’ente, la esistenza di un rapporto di cd immedesimazione organica, la dimostrazione del nesso diretto ed immediato con l’attività di ufficio svolta e la attestazione del pagamento del compenso. Sono queste le indicazioni fissate dalla più recente giurisprudenza amministrativa in tema di rimborso delle spese legali ai dipendenti di una amministrazione pubblica.
I PRESUPPOSTI
Occorre che vi sia un rapporto di immedesimazione organica tra il dipendente e l’ente come presupposto per il rimborso delle spese legali. In questa direzione le indicazioni dettate dalla sentenza del Tar della Lombardia n. 1100/2023. Leggiamo che “la finalità della disposizione è quella di sollevare i funzionari pubblici dal timore di eventuali conseguenze giudiziarie connesse all'espletamento del servizio (e dunque di consentire lo svolgimento sereno delle funzioni e dei servizi pubblici) e tenere indenni i soggetti dalle spese legali affrontate per i procedimenti giudiziari strettamente connessi all'espletamento dei propri compiti istituzionali, con la conseguenza che il requisito essenziale in questione può considerarsi sussistente solo quando risulti possibile imputare gli effetti dell'agire del pubblico dipendente direttamente all'Amministrazione di appartenenza in quanto sussista un rapporto di immedesimazione organica con l'Amministrazione di appartenenza .. il fatto oggetto del giudizio deve essere compiuto nell'esercizio delle attribuzioni o delle mansioni affidate al dipendente e deve sussistere un nesso di strumentalità tra l'adempimento del dovere e il compimento dell'atto, nel senso che il dipendente non avrebbe assolto ai suoi compiti se non ponendo in essere quella determinata condotta e deve intendersi quali azioni strumentali allo svolgimento del servizio e all'assolvimento dei doveri istituzionali”.
Occorre inoltre che vi sia l’assenza del conflitto di interesse ed inoltre “è necessario un comprovato collegamento tra l'agire del soggetto sottoposto a giudizio ed il volere dell'Amministrazione, secondo il paradigma del c.d. nesso di immedesimazione organica, non essendo sufficiente che il dipendente venga assolto con formula piena, ma risultando necessario che il suo comportamento sia strettamente connesso all'attività di servizio, ovvero sia espressione della volontà dell'Amministrazione di appartenenza e finalizzato all'adempimento dei fini istituzionali di essa”. Ed infine, il rimborso delle spese legali “si applica soltanto nelle ipotesi in cui il dipendente abbia agito in nome e per conto, oltre che nell'interesse...