Infermiera, ministra, assessora… Il linguaggio è una delle sfide per i CUG
Infermiera, ministra, assessora… Il linguaggio è una delle sfide per i CUG
09 Settembre 2019
Il linguaggio continua a suscitare dibattito nell’ambito della promozione delle pari opportunità e nella lotta alle discriminazioni, in particolare di quelle di genere. Per alcuni il linguaggio è infatti importante strumento di emancipazione femminile; per altri, invece, è una falsa priorità, mentre ben altro occorre fare per promuovere la parità di genere.
La direttiva numero 2 del 27 giugno 2019, emanata per favorire l’efficacia dei Comitati Unici di Garanzia, rafforzandone il ruolo e riunendo le disposizioni in materia di promozione delle pari opportunità, coinvolge in modo chiaro ed esplicito i Comitati Unici di Garanzia sul tema,prevedendo un nuovo e specifico adempimento in capo alle Amministrazioni. Al paragrafo 3.5, punto e della direttiva, infatti, si legge che per favorire “l’affermazione di una cultura organizzativa orientata al rispetto della parità e al superamento degli stereotipi, anche nell’ottica di una seria azione di prevenzione di qualsiasi forma di discriminazione o violenza e di generale miglioramento dei servizi resi ai cittadini e alle imprese”, le Amministrazioni Pubbliche devono “utilizzare in tutti i documenti di lavoro (relazioni circolari, decreti regolamenti, ecc.) termini non discriminatori come, ad esempio, usare il più possibile sostantivi o nomi collettivi che includano persone dei due generi (ad es. persone anziché uomini)”.La direttiva, quindi, aggiunge indicazioni puntuali a quanto già previsto dalla precedente direttiva del 4 marzo 2011, la quale prevede tra gli obiettivi del CUG, specificati al paragrafo 3, quello di garantire l’assenza di qualsiasi forma di discriminazione.
Il provvedimento si inserisce in un percorso iniziato nel 1987 quando fu pubblicato il lavoro di Alma Sabatini “Il sessismo nella lingua italiana”, patrocinato dalla Commissione nazionale per la parità e le pari opportunità tra uomo e donna, commissione istituita presso la Presidenza del Consiglio il 12 giugno 1984, e composta ditrenta donne nominate nell'ambito delle associazioni e dei movimenti maggiormente rappresentativi. La commissione vide tra l’altro l’impegno di Tina Anselmi, che nel 1976 era stata nominata alla guida del Ministero del lavoro e della previdenza sociale...