Telelavoro e lavoro agile tra progressività e continuità: due casi-studio.
Telelavoro e lavoro agile
Telelavoro e lavoro agile tra progressività e continuità: due casi-studio.
15 Maggio 2019
Come noto, la legge 124 del 7 agosto 2015, nota come legge Madia,inserisce un nuovo obbligo per le Pubbliche Amministrazioni nel ventennale percorso normativo che mira a promuovere modi di lavorare sempre più al passo coi tempi anche nelle amministrazioni pubbliche. Essa prevede che le Pubbliche Amministrazioni, nei limiti delle risorse di bilancio e senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, adottino misure organizzative volte a fissare obiettivi annuali per l’attuazione del telelavoro e per la sperimentazione di nuove modalità spazio-temporali di svolgimento della prestazione lavorativa che permettano, entro 3 anni, ad almeno il 10% dei dipendenti, ove lo richiedano, di avvalersi di tali modalità, garantendo che i dipendenti che se ne avvalgono non subiscano penalizzazioni ai fini del riconoscimento di professionalità e della progressione di carriera.Due sono gli strumenti progressivamente introdotti: il telelavoro e il lavoro agile, chiamato anche smart working. I due termini sono spesso confusi e usati impropriamente come sinonimi, ma se il telelavoro è una forma contrattuale, il lavoro agile o smart working è invece un modo di lavorare e più ampiamente una filosofia manageriale fondata sulla restituzione alle persone di flessibilità e autonomia nella scelta degli spazi, degli orari e degli strumenti da utilizzare a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati (fonte: Osservatorio Smart Working – Politecnico di Milano).
Tuttavia, nell’implementazione del lavoro agile nelle Pubbliche Amministrazioni emergono spesso dubbi sull’interpretazione dell’obbligo previsto dalla Legge 124, sul contributo stesso che il telelavoro può portare nel perseguimento delle finalità della Legge Madia e, più nello specifico, sul confine tra telelavoro e lavoro agile; paradossalmente è opportuno cogliere quanto di positivo c’è in questa incerta distinzione. In altre parole, può il telelavoro essere propedeutico al lavoro agile? Può il telelavoro aprire la strada allo smart working e facilitarne l’introduzione?Sia il telelavoro, sia il lavoro agile, fanno riferimento all’utilizzo di strumenti tecnologici e oggi l’innovazione tecnologica e quella digitale in particolare hanno cambiato da tempo il modo di vivere delle persone. Non sempre però le stesse comodità tecnologiche sono utilizzate a scopi lavorativi...