Finanziamento dello Stato in favore dei comuni per il potenziamento dei centri estivi diurni, dei servizi socioeducativi territoriali e dei centri con funzione educativa e ricreativa, ai sensi dell’articolo 63, commi da 1 a 4, del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73.
Dipartimento per le politiche della famiglia
Finanziamento dello Stato in favore dei comuni per il potenziamento dei centri estivi diurni, dei servizi socioeducativi territoriali e dei centri con funzione educativa e ricreativa, ai sensi dell’articolo 63, commi da 1 a 4, del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73.
Messaggio 12 luglio 2021, n. 2
14 Luglio 2021
Al fine di sostenere le famiglie anche mediante l'offerta di opportunità educative rivolte ai figli, il Dipartimento per le politiche della famiglia, le regioni, l'Anci e l'Upi, hanno ripartito la somma di 135 milioni di euro del Fondo per le politiche della famiglia per l’anno 2021, risorse assegnate al Fondo dall'articolo 63, commi da 1 a 4, del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73.
La norma è attualmente in fase di conversione.
La proposta di riparto delle suddette risorse ha ottenuto l’intesa in Conferenza unificata il 24 giugno 2021 (repertorio atti n. 68/CU) e conseguentemente è stato adottato il decreto del Ministro per le pari opportunità e la famiglia in data 24 giugno 2021, attualmente in fase di registrazione presso i competenti organi di controllo.
Le risorse saranno destinate direttamente ai 7.146 comuni beneficiari (circa il 95 per cento dei comuni italiani). Sono esclusi dal finanziamento i comuni che hanno espressamente manifestato di non voler avvalersi del finanziamento (articolo 2, comma 1 del decreto ministeriale di riparto).
A fronte dei numerosi quesiti posti dai comuni circa le modalità di spesa delle risorse ad essi destinate – l’utilizzo delle quali sarà monitorato dal Dipartimento per le politiche della famiglia sulla base della documentazione fornita da ciascun comune come previsto dall'articolo 2, comma 7, del citato decreto 24 giugno 2021 – si ritiene opportuno fornire alcune indicazioni operative, in analogia a quanto avvenuto lo scorso anno.
In primo luogo, si evidenzia che, dai numerosi quesiti posti al Dipartimento, formalmente e per le vie brevi, da parte degli enti territoriali coinvolti, emerge un mutato quadro di contesto rispetto a quello dello scorso anno, che testimonia l’avvenuto consolidamento in molte realtà territoriali dell’offerta delle iniziative che propongono opportunità educative per i minori - anche grazie al superamento delle criticità post-emergenziali dovuto all’iniziativa realizzata nel 2020 -. A ciò corrisponde per contro una crescente domanda da parte delle famiglie, che tuttavia non può essere integralmente soddisfatta, proprio per i nuclei familiari più vulnerabili, a causa dei costi posti a carico degli stessi.
Da qui la necessità di un corrispondente mutamento di approccio, volto ad intendere la nozione di “potenziamento” dei servizi nuovamente utilizzata dalla norma in un’accezione necessariamente diversa, in quanto doverosamente rispondente alle diverse istanze delle famiglie. Laddove, cioè, l’originario obiettivo di perequazione dell’offerta territoriale è stato raggiunto attraverso il contributo delle risorse nazionali, non vi è più ragione di non assecondare anche iniziative volte a fornire direttamente sostegno economico alle famiglie per accedere ai servizi, in quanto comunque volte ad intensificare e quindi “potenziare” i fruitori degli stessi.
Melius re perpensa, pertanto, diversamente che in passato, si ritiene che tra le finalità di...