CORRETTA E PUNTUALE VALORIZZAZIONE DEI CESPITI A PATRIMONIO NETTO
Mancato rispetto nell’attività di valutazione patrimoniale di criteri aderenti ai principi...
CORRETTA E PUNTUALE VALORIZZAZIONE DEI CESPITI A PATRIMONIO NETTO
Mancato rispetto nell’attività di valutazione patrimoniale di criteri aderenti ai principi contabili
20 Gennaio 2020
La Corte dei Conti Veneto con deliberazione n. 374/2019 accerta per un Ente il mancato rispetto nell’attività di valutazione patrimoniale di criteri aderenti ai principi contabili, ed invita l’ente ad avviare un percorso finalizzato alla effettiva conoscenza e valorizzazione quali-quantitativa dei fattori produttivi idonei a contribuire, mediante il processo di ammortamento, alla produzione di reddito, riservandosi nell’ambito dei controlli alla stessa intestati per legge; rilevando inoltre la necessità di un'adeguato riscontro sulla adeguata “valorizzazione” dei cespiti, nei termini in precedenza descritti, nella contabilità economico patrimoniale.
La riforma di cui al D.Lgs. n 118/2011 impone che la contabilità finanziaria e la contabilità economico patrimoniale si integrino per costituire un sistema di rilevazione unico ed unitario dei fatti di gestione attraverso il c.d. piano dei conti integrato, consentendo di evidenziare la manifestazione contabile di ciascun fenomeno gestorio, attraverso una matrice di correlazione, in termini finanziari, economici e patrimoniali.
L’ente ha compiuto “l’analisi effettiva dell’ammontare delle immobilizzazioni in corso e dei risconti passivi in essere alla data del 31.12.2016 sulla base delle opere effettivamente in corso di realizzazione” tuttavia la ricostruzione delle vicende e dei movimenti delle immobilizzazioni in corso e dei risconti passivi antecedenti, risulta necessaria al fine di una corretta rappresentazione della struttura dei costi e quindi dell’effettività delle risorse disponibili per l’ente.corretta valutazione delle immobilizzazioni afferenti i lavori in corso.
Inoltre l’ente ha operato una verifica puntuale sui vari cespiti non potendone ricostruire contabilmente il valore e, a seguito della verifica, definendo un surplus di margine per minori passività. Quest’ultimo valore risulta ripartito tra la riserva di patrimonio netto ed un risconto passivo da utilizzarsi in 11 anni, assumendo che tale componente possa giustificare una pregressa mancata sterilizzazione degli ammortamenti per tali attività.
Per l’esercizio finanziario 2016, l’ammontare di € 3.109.056.757,54 di immobilizzazioni materiali sono costituite da € 2.141.734.914,83 da immobilizzazioni in corso ed acconti.
Dalla relazione sulla gestione è emerso che il Comune ha avviato un piano di verifica delle partite iscritte - al fine di giungere ad una più congrua esposizione - contestualmente ad un esame dei correlati finanziamenti di terzi (iscritti nei risconti passivi), finalizzati alla sterilizzazione del costo di ammortamento annuo degli investimenti realizzati.
In fase istruttoria è stato chiesto di indicare i dati fattuali ovvero le eventuali gare o interventi, che nel corso dell’esercizio abbiano potuto costituire i presupposti per la riclassificazione da immobilizzazioni in corso ad immobilizzazioni materiali.
L’ente ha rappresentato che: “ [..] Relativamente al processo di “sistemazione” delle poste afferenti le immobilizzazioni in corso ed i risconti passivi, nel corso del 2017 è stata avviata una attività finalizzata alla sistemazione delle problematicità registrate, che è stata recepita nel rendiconto del medesimo anno...