MEF, Nota n.158 del 2025
MEF, Nota n.158 del 2025
Nel sito dedicato alla contabilità accrual, sezione “Approfondimenti – Note SeSD”, è pubblicata la Nota n.158 del 2025 “Strumenti e metodi per la gestione delle immobilizzazioni materiali nella fase di adozione della contabilità accrual (Progetto SRSS/SC2022/119)”.
14 Ottobre 2025
Nel sito dedicato alla contabilità accrual, sezione “Approfondimenti – Note SeSD”, è pubblicata la Nota n.158 del 2025 “Strumenti e metodi per la gestione delle immobilizzazioni materiali nella fase di adozione della contabilità accrual (Progetto SRSS/SC2022/119)”.
Il documento illustra gli output del Progetto Europeo “Implementation of the accrual accounting reform in the public sector fixed assets area in Italy” (SRSS/SC2022/119) e fornisce alle Pubbliche Amministrazioni strumenti concreti per la corretta rilevazione e valutazione delle immobilizzazioni materiali.
Le immobilizzazioni materiali (fixed assets_ITAS4) sono beni tangibili destinati a essere utilizzati nella produzione o fornitura di beni e servizi, per la locazione a terzi oppure per finalità amministrative e sono caratterizzati da un utilizzo durevole che si estende oltre il singolo esercizio. Nella maggior parte dei casi, tali beni sono detenuti per uso strumentale diretto all'attività istituzionale dell'amministrazione, come nel caso di edifici adibiti a pubblici uffici, ospedali, caserme o università. Esistono, tuttavia, casi particolari in cui le immobilizzazioni sono detenute a fini di investimento, contribuendo indirettamente all'attività istituzionale attraverso la generazione di redditi da locazione, rendite o per l’apprezzamento del capitale investito. Esempi includono fabbricati acquisiti da enti previdenziali per finalità di investimento o terreni acquistati da enti sanitari per valorizzazione patrimoniale.
Tra le particolari categorie di immobilizzazioni materiali, l’ITAS 4 annovera le attività biologiche, costituite da piante o animali impiegati durevolmente in attività produttive agricole, come uliveti o apiari gestiti da aziende agrarie universitarie. Di particolare rilievo è l’inclusione dei beni culturali, quali edifici storici, opere d’arte e siti archeologici, la cui regolamentazione contabile rappresenta una significativa innovazione dello standard, in linea con gli sviluppi internazionali in materia.
Le attività del patrimonio culturale sono rilevate e valutate secondo gli stessi criteri delle altre immobilizzazioni materiali, salvo specifiche disposizioni alle quali è possibile ricorrere nel caso in cui il criterio base di valutazione (criterio del costo storico) non possa essere applicato. È inoltre possibile distinguere tra attività del patrimonio culturale operative e non operative, dove le prime, oltre ad avere una valenza culturale, vengono impiegate dall'amministrazione nella produzione e nell'erogazione di servizi o per scopi amministrativi. Tale distinzione incide sulla scelta del criterio di valutazione e richiede particolari informazioni integrative.
Particolare attenzione è dedicata poi alle infrastrutture, che presentano caratteristiche specifiche in quanto fanno parte di sistemi o reti, sono altamente specialistiche, non hanno usi alternativi e possono essere soggette a vincoli di utilizzo.
Le stesse immobilizzazioni materiali disciplinate da ITAS 4 trovano poi la loro esposizione in bilancio secondo gli schemi allegati ad ITAS 1 – Composizione e schemi del bilancio di esercizio. In particolare, nella classificazione delle immobilizzazioni materiali prevista dal codice civile (artt. 822-827) si distinguono tre macrocategorie:
- beni demaniali;
- beni patrimoniali indisponibili;
- beni patrimoniali disponibili.
Secondo quanto previsto dal Quadro concettuale e dallo standard ITAS 4, affinché un bene possa essere rilevato come immobilizzazione materiale, devono essere soddisfatte tre condizioni fondamentali:
1. il bene deve essere controllato dall’amministrazione in seguito a un’operazione o evento passato;
2. il bene deve configurarsi come un’attività
3. il valore del bene deve poter essere determinato in modo conforme ai postulati e ai vincoli dell’informazione contabile.
Questo controllo può derivare dall’esistenza di un diritto giuridico formale (quale un titolo di proprietà o un contratto di concessione, un contratto di comodato d’uso o altri titoli che attribuiscano all’amministrazione la disponibilità esclusiva del bene) oppure da una situazione di fatto, anche in assenza di un titolo giuridico perfezionato.
Secondo quanto previsto dallo standard ITAS 6 – Accordi per servizi in concessione: concedente, paragrafo 5, un’attività patrimoniale oggetto di un accordo di concessione deve essere iscritta nel bilancio dell’amministrazione concedente qualora siano soddisfatte entrambe le seguenti condizioni:
1. l’amministrazione concedente controlla la tipologia di servizi erogati dal concessionario mediante l’utilizzo della risorsa, i destinatari dei servizi e le relative tariffe o prezzi;
2. l’amministrazione mantiene, tramite la proprietà o altro valido titolo giuridico, un’interessenza residua sull’attività patrimoniale alla scadenza dell’accordo.
Inoltre il documento rimarca la procedura di ricognizione delle immobilizzazioni materiali, secondo metodologie e priorità operative.
Il processo di ricognizione delle immobilizzazioni materiali rappresenta senza dubbio la fase più delicata e complessa dell’intero percorso di transizione. Le amministrazioni sono chiamate a condurre un’accurata mappatura di tutti i beni sotto il loro controllo, distinguendo tra:
1. beni di proprietà e attualmente controllati dall’amministrazione;
2. beni di proprietà ma non attualmente controllati;
3. beni non di proprietà ma sotto il controllo dell’amministrazione.
CASO |
PROPRIETA’ |
CONTROLLO |
AZIONE |
NOTE |
1 |
Sì |
Sì |
L’immobilizzazione materiale dev’essere inventariata e iscritta in bilancio |
Immobilizzazione materiale già oggi rilevata in bilancio ai sensi delle vigenti regole contabili. |
2 |
Sì |
No |
L’immobilizzazione materiale dev’essere inventariata ma non iscritta in bilancio |
Immobilizzazione materiale oggi rilevata in bilancio ai sensi delle vigenti regole contabili (non conformi agli ITAS) ma che non potrà più esserlo ai sensi degli ITAS. Esempio: beni del demanio statale controllati da un’altra amministrazione (dal punto di vista dello Stato). |
3 |
No |
Sì |