Occupazione suolo pubblico sine titulo
Cassazione civile, sezioni unite, n. 12313 del 18/11/1992
Occupazione suolo pubblico sine titulo
La durata del periodo di prescrizione per far valere richieste economiche
29 Gennaio 2024
Una questione di rilevante interesse riguarda la durata della prescrizione per far valere, da parte dell’Ente pubblico, possibili pretese economiche nei confronti del terzo che abbia occupato, senza averne diritto, il suolo pubblico.
La disciplina contenuta nel Codice civile
In primo luogo è necessario un primo inquadramento normativo verificando quanto è previsto dal Codice civile.
A tale proposito si evidenzia che l’istituto giuridico della prescrizione da fatto illecito è regolato dall’art. 2947 c.c., il cui comma 1 dispone: “Il diritto al risarcimento del danno derivante da fatto illecito si prescrive in cinque anni dal giorno in cui il fatto si è verificato”.
Tra i casi più significativi aventi termini prescrizionali brevi deve essere sicuramente incluso l'illecito extracontrattuale qui delineato, ricomprendente qualsiasi comportamento doloso o colposo che abbia provocato un danno ingiusto ad una persona. La corrente giurisprudenziale maggioritaria afferma che nella norma devono intendersi anche quei comportamenti che vadano ad inficiare la libertà negoziale, cioè l'interesse che hanno i soggetti a non essere coinvolti in inutili trattative contrattuali, che li portino a concludere contratti viziati o a condizioni differenti da quelle realmente desiderate, violando il cosiddetto interesse negativo e determinando la responsabilità che viene ormai unanimemente denominata precontrattuale (v. art. 1337-1338). Si considera pertanto applicabile la disciplina della norma a tutte le azioni di risarcimento del danno e simili che discendano dalla commissione di un illecito civile.
L’art. 2946 c.c. prevede che “Salvi i casi in cui la legge dispone diversamente, i diritti si estinguono per prescrizione con il decorso di dieci anni”. Si tratta di una cosiddetta norma di chiusura, applicabile se non è stabilito un termine più breve o più lungo.
Le previsioni della giurisprudenza
Secondo la giurisprudenza la diversa durata della prescrizione per far valere i canoni non corrisposti, dipende dal fatto che vi sia stata un persistente utilizzo da parte del concessionario (il che presuppone l’esistenza, alla base, di un precedente contratto di concessione regolarmente stipulato) oppure una occupazione abusiva del suolo demaniale.
La Cassazione civile, sezioni unite, n. 12313 del 18/11/1992 ha stabilito che: “La persistente utilizzazione di un bene demaniale da parte del concessionario dopo la scadenza della concessione legittima la p.a. ad avvalersi dei mezzi ordinari a difesa della proprietà – senza ricorrere ai poteri autoritativi di tutela di cui pure è titolare – con conseguente devoluzione delle relative controversie alla giurisdizione ordinaria, presso la quale l’amministrazione stessa può...