Le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2023 sul Reddito di Cittadinanza per i Comuni e gli Ambiti Territoriali Sociali
modifiche alla misura sociale del Reddito di Cittadinanza
Le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2023 sul Reddito di Cittadinanza per i Comuni e gli Ambiti Territoriali Sociali
di Emilio Gregori e Giovanni Viganò (Synergia, Milano)
17 Gennaio 2023
Come noto dall’ampio dibattito politico che l’ha preceduta sui mass-media, la Legge 29 dicembre 2022 numero 197, altrimenti conosciuta come Legge di Bilancio, o Manovra, 2023 ha introdotto significative modifiche alla misura sociale del Reddito di Cittadinanza (nel seguito RdC). Tuttavia, le novità che hanno dei riflessi operativi rilevanti per i Comuni e gli Ambiti Territoriali Sociali sono numericamente molto limitate, tanto da poter essere circoscritte a una sola vera modifica effettivamente sostanziale per i Comuni.
La novità riguarda di fatto la disposizione relativa al numero di beneficiari RdC da coinvolgere nei Progetti Utili alla Collettività (nel seguito PUC). Il Decreto Legge del 28 gennaio 2019 numero 4, convertito con modificazioni dalla Legge 28 marzo 2019 numero 26, non prevedeva nessuna indicazione di ordine quantitativo rispetto alle iniziative di progetti utili alla collettività sviluppate dai Comuni per il coinvolgimento di beneficiari RdC residenti (se non nel numero massimo di ore settimanali), configurando i PUC più come un’opportunità (sia per il Comune, sia per i beneficiari) che come un adempimento. Nel merito tuttavia, rispetto al testo originario dell’articolo 4, comma 15, del DL 4/2019 convertito era già intervenuta con un significativo cambio di rotta la Legge di Bilancio 2022, precisando tramite un emendamento a integrazione che nell’ambito dei PUC, “i comuni sono tenuti ad impiegare almeno un terzo dei percettori di Rdc residenti”. Il comma 317 lettera b) dell’articolo 1 della Legge di Bilancio 2023 va ora ad ampliare all’estremo questa soglia minima di beneficiari, prescrivendo con ulteriore emendamento a sostituzione che nell’ambito “dei progetti utili alla collettività i comuni sono tenuti ad impiegare tutti i percettori di RdC residenti”. Restano ovviamente in vigore tutte le altre indicazioni previste nel comma 15, tra cui il fatto che “La partecipazione ai progetti è facoltativa per le persone non tenute agli obblighi connessi al Rdc” (i cosiddetti esclusi ed esonerati).
La nuova disposizione introdotta dalla Legge di Bilancio 2023 da un lato risolve definitivamente l’ambiguità rispetto alla base su cui fosse da calcolare la percentuale del 33% di beneficiari da impiegare nei PUC: pertanto sono da impiegare tutti i beneficiari RdC residenti che siano tenuti agli obblighi; oltre ovviamente ai beneficiari RdC esclusi o esonerati dagli obblighi che aderiscono...