Novità del Decreto Ministeriale 156 del 15 dicembre 2023: “Modalità e termini di attuazione di Progetti utili alla collettività”
Decreto Ministeriale n. 156 del 15 dicembre 2023
Novità del Decreto Ministeriale 156 del 15 dicembre 2023: “Modalità e termini di attuazione di Progetti utili alla collettività”
A cura di Arianna Zanon e Emilio Gregori (Synergia, Milano)
15 Febbraio 2024
E' stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Ministeriale n. 156 del 15 dicembre 2023 “Modalità e termini di attuazione di Progetti utili alla collettività”, con cui vengono approvate le modalità e i termini di attuazione dei Progetti Utili alla Collettività (PUC) rivolti ai beneficiari dell’Assegno di Inclusione e del Supporto per la Formazione e il Lavoro.
Rispetto al Decreto Ministeriale n. 149 del 22 ottobre 2019, vi sono importanti novità degne di attenzione.
In particolare, nel primo comma dell’articolo 2 del DM 156/2023 viene specificato che solo i beneficiari dell’AdI e di SFL che hanno previsto nel loro percorso personalizzato di inclusione sociale e lavorativa la partecipazione ai PUC, sono obbligati a parteciparvi, pena la decadenza del beneficio. La partecipazione è, invece, facoltativa per coloro per cui ciò non è espressamente previsto dal percorso personalizzato, che possono, quindi, aderire volontariamente concordandolo con i servizi sociali del Comune e/o dell’Ambito Territoriale di residenza.
Nella prima parte dell’allegato, oltre ad indicare come destinatari i beneficiari dell’AdI e del SFL, viene espressa la possibilità di inserire all’interno dei PUC anche alcuni soggetti appartenenti ad altre categorie, ma in questo caso i soggetti titolari non potranno usufruire del Fondo Povertà e/o di altri Fondi europei. L’onere dei costi dovrà, quindi, ricadere sulle pubbliche amministrazioni stesse, che potranno però usufruire anche di eventuali altre sovvenzioni.
Il comma n.2 del medesimo articolo specifica meglio gli enti a cui spetta la titolarità, cioè la responsabilità, dei progetti: oltre al Comune di residenza dei beneficiari, con il DM 156/2023 anche un’altra pubblica amministrazione che agisce all’interno del territorio del beneficiario può essere titolare. Resta invariata la possibilità di creare collaborazioni con gli Enti del Terzo Settore, pur restando la responsabilità al Comune, che potrà delegare solo l’organizzazione dei PUC ad altri enti. Inoltre, nell’allegato si introduce la possibilità dello svolgimento dei Progetti Utili alla Collettività direttamente presso Enti di Volontariato/Enti del Terzo Settore e a titolarità degli stessi, a differenza di quanto era in vigore con il DM 149/2019, in cui, come precedentemente ricordato, la titolarità dei progetti spettava esclusivamente al Comune di residenza del beneficiario.
All’interno dell’allegato si leggono le caratteristiche che devono avere gli enti che possono configurarsi come soggetti titolari oltre ai Comuni: si tratta o di PA convenzionate oppure di società partecipate dai Comuni, a condizioni che il capitale sia interamente pubblico e che la società si qualifichi come società in house. Quest’ultima deve, cioè, essere iscritta come tale al registro ANAC e l’attività oggetto del PUC deve rientrare nelle mansioni previste dal contratto di servizio.
La partecipazione degli Enti del Terzo Settore è soggetta ad una procedura ad evidenza pubblica e gli enti devono essere iscritti al RUNTS. Diversamente dal DM 149/2019, in questo decreto è...