L’annullamento di una SCIA dopo i 30 giorni dalla presentazione richiede la comunicazione di avvio del procedimento
Come noto l’art. 23 del DPR 380/2001 prevede che l’esercizio dei poteri inibitori del Comune
L’annullamento di una SCIA dopo i 30 giorni dalla presentazione richiede la comunicazione di avvio del procedimento
02 Ottobre 2019
Come noto l’art. 23 del DPR 380/2001 prevede che l’esercizio dei poteri inibitori del Comune debba intervenire nel rispetto del termine di 30 giorni dalla presentazione della SCIA: ed infatti “la dichiarazione di inizio attività ivi disciplinata è un atto soggettivamente ed oggettivamente privato, alla cui presentazione può seguire da parte della p.a. un silenzio di tipo significativo il quale, una volta decorso il relativo termine, le preclude l'esercizio di poteri inibitori“(cfr. Cons. St., Sez. IV, 12 novembre 2015 n. 5161; id., 29 febbraio 2016 n. 839; id., 19 maggio 2016 n. 2077)” Cons. St., Sez. IV, 15 novembre 2018, nr. 2085.
Deve ritenersi, sulla scorta di principi oramai consolidati, che una volta decorso inutilmente il termine per l’esercizio dei poteri inibitori, residuino in capo all’Amministrazione solo gli ordinari poteri di autotutela, da esercitarsi nel rispetto dei presupposti di legge, con particolare riferimento alla necessità dell’avvio di un apposito procedimento in contraddittorio: “Per giurisprudenza costante, l’inutile spirare del termine accordato dalla legge per l'inibizione dei lavori o dell'intervento edilizio preannunciati con una DIA non priva l’amministrazione del potere di controllo urbanistico - edilizio e dell'eventuale potere sanzionatorio in ordine ad interventi realizzati in violazione della pertinente normativa (T.A.R. Campania, Napoli, sez. III, 6 febbraio 2015, n. 937). (…)
Infatti, in presenza di una DIA illegittima, l'Amministrazione può intervenire anche oltre il termine di cui all'art. 23 comma 6, D.P.R. n. 380 del 2001, ma solo alle condizioni cui la legge subordina il potere di annullamento d'ufficio dei provvedimenti amministrativi e, quindi, tenendo conto, oltre che degli eventuali profili di illegittimità dei lavori assentiti per effetto della DIA ormai perfezionatasi, dell'affidamento ingeneratosi in capo al privato per effetto del decorso del tempo e, comunque, esternando le ragioni di interesse pubblico a sostegno del provvedimento repressivo.