30 Aprile 2020
Come ritenuto condivisibilmente dalla giurisprudenza amministrativa (ex plurimis, Cons. Stato, Sez. IV, 19 novembre 2018, n. 6484), l’amministrazione, per regola generale, ha la più ampia discrezionalità nell'individuare le scelte ritenute migliori per disciplinare l'uso del proprio territorio (ed anche nel rivedere le proprie precedenti previsioni urbanistiche) e non deve dare motivazione specifica delle singole scelte urbanistiche; tuttavia, tale regola generale subisce un'eccezione in alcune situazioni specifiche in cui il principio della tutela dell'affidamento impone che il piano regolatore dia conto del modo in cui è stata effettuata la ponderazione degli interessi pubblici e sono state operate le scelte di pianificazione (rendendole quindi sindacabili davanti al giudice amministrativo): ciò si verifica nei casi in cui la modifica progettata (della precedente destinazione urbanistica) va ad incidere su...