Bando Fondazione Cariplo - Housing sociale per persone fragili Riservato ai territori della Regione Lombardia e le province di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola;
La casa e l’abitare sono dimensioni fondamentali per la qualità della vita di ognuno di noi...
Bando Fondazione Cariplo - Housing sociale per persone fragili Riservato ai territori della Regione Lombardia e le province di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola;
15 Febbraio 2015
La casa e l’abitare sono dimensioni fondamentali per la qualità della vita di ognuno di noi e lo sono ancora di più per le persone che affrontano una particolare fragilità, come chi sta cercando di riconquistare una piena autonomia (per esempio dopo percorsi di accoglienza protetti o partendo da condizioni di forte marginalità)[1], chi vuole sperimentare le proprie possibilità di vita indipendente (come persone con disabilità), o chi invece sta perdendo progressivamente la propria autosufficienza (una quota crescente di persone anziane) o ancora chi ha un’esigenza alloggiativa temporanea e vincoli di reddito (si pensi al fenomeno della migrazione sanitaria, ai lavoratori temporanei, ai separati...).
La dimensione abitativa rappresenta uno spazio cruciale sia per recuperare, mettere alla prova, mantenere la capacità di vita autonoma di chi è fragile sia per affrontare fasi anche molto transitorie di difficoltà, e - se declinata in modo mirato - può migliorare in modo determinante la condizione di benessere delle persone.
Tali bisogni abitativi richiedono attenzioni particolari che vanno al di là della semplice risposta residenziale e rinviano a soluzioni caratterizzate da uno o più dei seguenti elementi:
• l’offerta di alloggi adeguati ma anche di servizi flessibili di accompagnamento a intensità variabile;
• la temporaneità della risposta, che implica accoglienze con tempi definiti in partenza (brevi o medi) e forme di ospitalità che escludono la locazione e rinviano a formule diverse[2];
• l’adattabilità della risposta, che mette al centro la persona perché l’obiettivo di potenziare, sperimentare o mantenere le sue abilità – in evoluzione nel tempo – passa anche dalla versatilità adattiva del servizio residenziale stesso;
• la capacità di collocarsi in modo intermedio nella gamma di soluzioni esistenti tipicamente polarizzate tra il proprio domicilio / il libero mercato (privo di presidi) e le risposte ad alta protezione (spesso eccessiva in partenza o che lo diventa a un certo punto del percorso individuale).
Tutte soluzioni che - soprattutto in questa fase storica - devono avere una forte tensione verso efficacia ed efficienza: possono quindi rispondere in modo più adeguato ai singoli bisogni e con costi inferiori per la collettività e la persona stessa.
Tali risposte di “abitare sociale” sono attualmente insufficienti in molti dei territori ove interviene Fondazione Cariplo. Si registrano difficoltà da parte degli enti, che operano o intendono operare in tale ambito, nel disporre stabilmente di alloggi, sia nel reperirli a condizioni agevolate sia nel trovare risorse per gli eventuali adeguamenti; allo stesso tempo, esistono opportunità di valorizzazione a scopi sociali di patrimonio immobiliare inutilizzato o sottoutilizzato. Gli enti affrontano problematiche anche nella fase di avvio gestionale e di strutturazione del servizio, prima che le diverse componenti operative entrino a pieno regime.
Fondazione Cariplo è ben consapevole che negli ultimi anni il disagio abitativo si è acuito in generale, estendendosi a fasce sempre più ampie di popolazione a causa dell’evoluzione di alcune dinamiche sociali ed economiche (carriere lavorative discontinue, percorsi migratori, indebolimento delle reti primarie, crescita del costo degli immobili e degli affitti...). Il sempre più elevato bisogno di alloggi in locazione permanente a costi calmierati, per quelle persone che non riescono ad accedere né al libero mercato né all’edilizia sovvenzionata, sarà in parte soddisfatto attraverso i programmi varati mediante il Piano Casa nazionale. Fondazione Cariplo sostiene tali interventi attraverso il Fondo Immobiliare di Lombardia - Comparto Uno (già Fondo Immobiliare Etico Abitare Sociale 1) gestito da Polaris SGR e attraverso Fondazione Housing Sociale[3]. Tali forme di risposta non sono quindi oggetto del presente bando.
Obiettivi del Bando
Attraverso questo Bando Fondazione Cariplo sceglie quindi di sostenere, con contributi a fondo perduto, l’avvio di nuovi interventi di abitare sociale, promossi da soggetti nonprofit, capaci di rivolgersi in modo mirato alle categorie sociali più bisognose e di mobilitare e catalizzare risorse locali altrimenti non disponibili. Nel concreto, il Bando intende sostenere interventi che dimostrino di:
1) aumentare l’offerta di alloggi e di attivare, ove necessario, percorsi di accompagnamento e di sostegno all’autonomia delle persone accolte, nonché di integrarsi nelle rete dei servizi;
2) massimizzare l’accessibilità economica dei servizi di ospitalità favorendo così le categorie più deboli.
Contemporaneamente a questi obiettivi legati all’aumento e all’accessibilità di opportunità abitative, il bando può sostenere, ove opportuno, anche la realizzazione di “sistemi territoriali” di housing sociale, che mirino a mettere in rete l’offerta abitativa esistente e gli attori coinvolti, e a favorire percorsi di miglioramento e integrazione gestionale; tutto ciò al fine di rendere le comunità locali maggiormente pronte a intercettare e a rispondere alle varie forme di domanda abitativa, garantire maggiore sostenibilità economica ai servizi realizzati nonché ottimizzare i tassi di turn over e saturazione dei posti disponibili.
A partire da un’analisi del bisogno e dell’offerta esistente sul territorio di riferimento, che sarà compito dell’ente proponente fornire in sede di richiesta di contributo, il bando intende promuovere e quindi sostenere le seguenti tipologie di risposta:
1. alloggi per l’autonomia e l’inclusione sociale[4], rivolti a persone o nuclei in condizione di fragilità socio-abitativa per le quali è possibile ipotizzare un’autonomia nel breve-medio periodo;
le persone, seguite da figure educative, sono inserite all’interno di un più ampio percorso di accompagnamento individuale e di reinserimento sociale;
2. alloggi per l’autonomia “potenziale”, rivolti a persone per le quali si ritengono necessari percorsi graduali di avvicinamento alla vita indipendente, in particolare alle persone con disabilità che sperimentano percorsi di “dopo di noi – durante noi” (palestre di autonomia, scuole di vita autonoma...);
3. alloggi per l’autonomia “residua”, rivolti a persone anziane che si trovano ad affrontare forme di fragilità connesse all’invecchiamento e che necessitano di risposte a prevalente contenuto abitativo che si pongano a un livello di protezione intermedio tra il sostegno al domicilio e l’inserimento in RSA;
4. strutture di ricettività temporanea rivolte a destinatari con esigenze abitative a basso costo, di natura temporanea, anche di brevissima durata (come parenti di degenti ospedalieri, lavoratori temporanei da fuori Regione...); non è necessario, nella maggioranza dei casi, alcun tipo di percorso di accompagnamento socio-educativo dedicato.
Sono possibili progetti che contemplino una o più delle tipologie di risposta sopra indicate, eventualmente inseriti in interventi più ampi, ma coerenti, integrabili e fattibili nel loro insieme; ciò al fine di realizzare, ove possibile, forme miste e integrate di offerta, che rispondano a diverse esigenze abitative in termini di durata, accompagnamento, spazi e quindi a diverse fasce di bisogno (come ad esempio alloggi per l’autonomia per neomaggiorenni combinati con posti di ricettività temporanea per padri separati, palestre di autonomia per persone con disabilità intellettiva medio-lieve affiancate da alloggi per persone o famiglie con limitata capacità reddituale per motivi contingenti...).
Linee guida
Il Bando intende sostenere interventi:
- su unità immobiliari chiaramente identificate, che l’ente proponente dimostri di avere in disponibilità con un titolo e per un periodo di tempo congrui rispetto agli obiettivi previsti e agli investimenti preventivati; verranno fortemente privilegiati interventi di valorizzazione a costo contenuto di patrimonio immobiliare inutilizzato o sottoutilizzato rispetto a interventi di nuova costruzione che prevedono consumo di suolo;
- con un chiaro modello gestionale che identifichi i beneficiari, gli enti coinvolti (proprietario, gestore, invianti, risorse utili per l’uscita dall’accoglienza...) e i possibili servizi di accompagnamento ipotizzati.
Unitamente all’accurata compilazione online del Modulo progetto (sezioni Progetto, Piano economico e Dati complementari) e all’invio dei documenti standard richiesti dalla Guida alla presentazione, i proponenti dovranno fornire un quadro esaustivo in merito alle due componenti progettuali - immobile e gestione - nella sezione Allegati del Modulo online, come di seguito specificato.
La proposta dovrà quindi contenere, da un lato, documentazione e chiare informazioni rispetto alla componente immobiliare del progetto, e in particolare:
• titolo di disponibilità dell’immobile oggetto dell’intervento (documento che specifichi natura e durata del titolo: proprietà, diritto di superficie, comodato, locazione…) e garanzie sulla destinazione d’uso vincolata alle finalità progettuali[5];
• planimetria con chiara indicazione del numero di posti attivabili attraverso l’intervento e della distribuzione degli spazi con specifica dei metri quadri (evidenziando l’esistente e le modifiche prospettate);
• eventuale progettazione tecnica (relazione tecnica, elenco opere da realizzare...);
• eventuali preventivi delle spese ammortizzabili (computo metrico, preventivi arredi...);
• cronoprogramma degli eventuali lavori di ristrutturazione e previsione dei primi ingressi;
• materiale fotografico.
Dall’altro lato, la proposta dovrà contenere dettagli sulla gestione del servizio, in relazione alla diversa tipologia di intervento scelta e ai possibili destinatari, e nello specifico:
• modalità di compartecipazione degli ospiti e/o degli enti invianti;
• strumenti gestionali...