Bando per la promozione di una cultura della pace 2025
Contributi per enti locali, terzo settore e organizzazioni della società civile su pace...
Bando per la promozione di una cultura della pace 2025
Scadenza termini partecipazione: 23/04/2025 ore 15:00
02 Aprile 2025
La Giunta della Regione Emilia-Romagna ha approvato il bando per il finanziamento di progetti di promozione, a livello regionale, di una cultura della pace, dei diritti, del dialogo interreligioso e della cittadinanza globale (delibera n. 400 del 24 marzo 2025). La Regione ha messo a disposizione la somma complessiva di 220.000 euro, con le modalità previste dalla legge regionale n. 12 del 2002 e dal documento di indirizzo programmatico per il triennio 2021-2023, ancora vigente.
I progetti potranno essere presentati da:
- enti pubblici: Comuni, Unioni di Comuni, Province, Città metropolitana e università dell’Emilia-Romagna
- terzo settore e società civile: Organizzazioni Non Governative (ONG), Organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS), Organizzazioni di Volontariato (ODV), Associazioni di Promozione Sociale (APS), cooperative sociali, fondazioni.
Nello statuto o nell'atto costitutivo dei soggetti del terzo settore e società civile che intendono partecipare al bando deve essere espressamente indicato tra le finalità costitutive la realizzazione di attività prioritarie afferenti a cooperazione e solidarietà internazionale e/o promozione della pace e della nonviolenza, intercultura, diritti umani, dialogo interreligioso e cittadinanza globale.
I soggetti dell’associazionismo territoriale, fatta eccezione per le cooperative sociali e le fondazioni non ETS, devono essere iscritti in uno dei seguenti elenchi e registri:
- Registro unico nazionale del terzo settore (RUNTS)
- Elenco delle "Organizzazioni della società civile" (OSC) della legge n. 125/2014 (comma 3 dell’art. 26)
- Elenco permanente delle Onlus accreditate.
Per le cooperative sociali è obbligatoria l’iscrizione all’Albo delle cooperative sociali della Regione Emilia-Romagna istituito con legge regionale n. 12 del 17 luglio 2014. Per le fondazioni ETS è obbligatoria l’iscrizione al Registro unico nazionale del terzo settore (RUNTS).
I proponenti, infine, devono avere sede legale o operativa in Emilia-Romagna ed essere presenti in maniera attiva nel territorio regionale.
Obiettivi degli interventi
I progetti dovranno soddisfare uno o più dei seguenti obiettivi:
- Sostenere e promuovere la cultura dei diritti umani e della pace, quale presupposto per il riconoscimento reciproco, il dialogo, la prevenzione dei conflitti e la nonviolenza
- Sostenere e promuovere l’educazione alla cittadinanza globale, quale pratica educativa per sviluppare il senso di appartenenza a una comunità più ampia e all'umanità comune
- Proseguire e sviluppare interventi sui temi dell’educazione alla pace che valorizzino il rapporto fra memoria e costruzione di una cultura di pace, in analogia con l’esperienza educativa e metodologica sviluppata dalla Fondazione Scuola di pace di Monte Sole
- Sviluppare iniziative di dialogo ed accoglienza interculturale e interreligiosa valorizzando il ruolo delle comunità dei migranti e dei rifugiati
- Contribuire al dialogo tra le culture, anche attraverso la valorizzazione della cultura, della storia e delle tradizioni dei paesi nei quali vengono realizzati gli interventi di cooperazione internazionale cofinanziati dalla Regione Emilia-Romagna
Saranno, inoltre, ritenute prioritarie le proposte progettuali che:
- incoraggiano la partecipazione delle giovani generazioni
- valorizzano attività concertate e sinergiche tra soggetti pubblici e privati
- favoriscono la riduzione dei divari territoriali, promuovendo iniziative nelle aree interne e montane del territorio regionale.
Importo dei contributi e caratteristiche dei progetti
Il contributo erogabile potrà essere al massimo il 70% delle spese previste ritenute ammissibili, da un minimo di 5.000 a un massimo di 20.000 euro.
Il periodo di realizzazione delle attività è l'intero anno 2025 (1° gennaio - 31 dicembre 2025) e le attività dovranno essere interamente realizzate sul territorio della regione Emilia-Romagna.